A cura di Paolo Doronzo e Adriano Antonucci

Incontriamo nel suo studio di Palazzo di città il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, proponendogli un’intervista su diversi ambiti che riguardano l’attualità della situazione amministrativa della città; inizialmente ci soffermiamo sull’ambito strettamente politico che riguarda il suo mandato e dopo la prima parte andata online in prima mattinata ecco la seconda parte cui seguiranno a partire da domani le analisi delle varie problematiche della città.

Sindaco, recentemente i due consiglieri regionali Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea dopo anni di battaglie politiche hanno espresso una convergenza di obiettivi e non hanno mancato di commentare criticamente la prima parte dell’esperienza della sua amministrazione auspicando, con il venir meno di qualsiasi tipo di alibi, un cambio di marcia. Cosa si sente di rispondere?

“Sono lieto di questa convergenza tra i nostri due consiglieri regionali. Devo cominciare con il dire che io non ho mai cercato alibi, anzi ho sempre chiesto una maggiore responsabilità ed un maggiore coinvolgimento del PD nelle azioni amministrative. Non conosco quali siano gli elementi di critica, anzi auspico che i consiglieri riconoscano il lavoro fatto fin qui dall’amministrazione e il lavoro di equilibrio politico svolto nella processualità di formazione della giunta. Spero anche che i consiglieri si possano riconoscere negli obiettivi di questa giunta nell’interesse della cittadinanza. Se c’è questa intesa tra i due consiglieri tenendo conto dei problemi che la nostra città ha e delle responsabilità che bisogna assumersi a diversi livelli per affrontarli, programmando ad esempio la gestione dei fondi europei o gestendo le attività dell’Area Vasta non potrà che essere un bene per Barletta che si potrà avvalere di una forte collaborazione dei suoi rappresentati su tutti i livelli”.

I consiglieri regionali Mennea e Caracciolo
I consiglieri regionali Mennea e Caracciolo

 

La ‘svolta centrista’ della maggioranza in consiglio comunale di cui lei è a capo, decretata dalla creazione del nuovo soggetto politico di Area Popolare e dall’allontanamento di due consiglieri più a sinistra della coalizione, eletti con Sinistra Unita, sta facendo mormorare. Si tratta di una deriva simile a quella di Renzi in Parlamento?

“Io non penso ci sia uno spostamento dell’asse della maggioranza al centro e non vedo similitudini e meccanismi di relazione automatica su quanto accade qui e quanto accade a livello nazionale. Tengo innanzitutto a specificare che io non ho messo fuori nessuno dalla maggioranza. Mi sento rivolgere accuse di esclusione sulla base di processi che sono avvenuti nei confronti dell’amministrazione. Se una maggioranza non si ritrova in un momento cruciale come il governo dei processi urbanistici e se questa maggioranza vede dei dissensi trasversali rispetto ai quali il sindaco aveva tirato le somme dimettendosi, è facile individuare il momento di maggiore tensione e crisi. Tale crisi metteva ciascuno dinanzi alle responsabilità del proprio mandato”.

Adriano Antonucci intervista il sindaco Pasquale Cascella
Adriano Antonucci intervista il sindaco Pasquale Cascella

 

“Se un’amministrazione che agisce concordando con un’assessore regionale del rigore della Barbanente si vede bocciare un provvedimento sulla base di qualcosa di indefinito credo che ci sia qualcosa su cui riflettere, su cui la città e le forze politiche debbano riflettere.  Ed anzi, a questo punto sono io che chiedo, chi si riconosce in questa maggioranza? Chi si è chiamato fuori ha invocato un codice etico che per primo non rispetta, un codice etico che prevedeva particolari scelte di coerenza politica ma io posso rivendicare il rispetto delle libertà di mandato per gli stessi consiglieri che si sono chiamati fuori. Lo ripeto io non ho cacciato nessuno dalla maggioranza, poi c’è chi non si capisce bene cosa faccia ed a volte si rende protagonista di trasformismo sotto forma di connubio con la destra alla ricerca di forme di interdizione nei conforonti dell’amministrazione che portano ad esempio a far saltare i consigli comunali. Siamo nel 2016, non nel 1980 e l’ostruzionismo appartiene a forme che non hanno a che fare con la concezione democratica e propria di governo della sinistra che si assume responsabilità ad ogni livello. Chi ritiene che non sia comodo assumersi responsabilità di governo faccia pure, ma fino a quando dichiaratamente nessuno verrà meno al riconoscersi alla maggioranza del centro-sinistra non c’è alcuno spostamento dell’asse, fino a quando ci sono 17 voti a mio favore c’è una maggioranza di centro-sinistra con chi vuole assumersi questa responsabilità. Chi vuol andar via si assuma la responsabilità davanti ai cittadini ed alle proprie forze politiche. Se dovessi perdere la maggioranza trarrei le conseguenze ma chi vuole venir meno deve venire in consiglio comunale rispettando le procedure previste dalla legge”.

Sindaco, infine le chiediamo, si ricandiderà?

“No, non penso a ricandidarmi ma ciò non significa che non mi impegnerò a continuare il mio lavoro per migliorare questa città”.