“Ora vogliamo la verità, siamo davvero stanchi: sull’incidente abbiamo avuto sin qui solo ipotesi. Una semplice telefonata ci avrebbe fatto tantissimo piacere, ne saremmo stati felici. E invece siamo venuti a sapere il tutto attraverso i media, tramite un articolo apparso ieri sera sul portale Olbia.it”. E’ il fratello di Giuseppe Nanula, Marco, a parlare ai microfoni di barletta.news24.city: lo incontriamo in un bar della periferia di Barletta, dove rompe il silenzio a nome dell’intera famiglia. Ancora profonda quella ferita, che non si rimargina e si è ulteriormente aperta ieri sera, quando la famiglia Nanula ha letto su internet degli eventi in ricordo di Giuseppe, organizzati in Sardegna (una corona di fiori è stata deposta in mare nelle acque di Capo Ceraso, mentre nel pomeriggio è andato in corso il primo Memorial Sottopocapo Giuseppe Nanula, un torneo di calcio a 7 a cui parteciperanno i militari della Capitaneria di Olbia).

Giuseppe Nanula è scomparso il 30 marzo 2011 a soli 27 anni, durante un controllo di routine all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. Il natante aveva sbalzato i due marinai a bordo (l’altra era Valentina Muscarnera) e di Nanula si erano perse le tracce fino al ritrovamento dei resti, avvenuto il 25 ottobre 2011. “Mio fratello in Sardegna stava bene, era lì da diversi anni. Mi aveva sempre detto che avrebbe voluto restare lì” racconta Marco. “Leggere quelle righe ieri per noi è stato come rivivere un lutto: Il problema più grande è questo. Ci hanno abbandonato, ci hanno tralasciato. Aver perso un fratello, un figlio e vedere che non si è invitati alla cerimonia in suo ricordo fa ancora più male“. Giuseppe era esperto nei controlli della filiera della pesca, in particolare per quel che riguarda il tonno rosso e il pesce spada: era un ragazzo allegro, solare, tranquillo e molto apprezzato in città per la sua bravura nel lavoro.

Cinque anni dopo, una commemorazione organizzata senza nemmeno una telefonata nei confronti della famiglia. “Abbiamo parlato con la Capitaneria di Porto di Olbia stamattina-spiega Marco-ci hanno detto che la loro intenzione era quella di ricordarlo e si scusavano del comportamento avuto. Ci hanno parlato di un comportamento strategico, volevano evitare di farci rivivere il dolore. Non era in preventivo la volontà di telefonarci. E’ stato straziante sentire questo. Ora confidiamo in una svolta dei media. Ogni anno lo abbiamo ricordato noi, a nostre spese. Chiunque faccia il suo lavoro è una persona prima che un professionista e va ricordqto per questo. E’ qualcosa senza logica”. Se a Olbia regnava il silenzio, a Barletta la Capitaneria non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla famiglia Nanula, ai genitori di Giuseppe e ai suoi 4 fratelli: “Non possiamo che parlarne bene, ci hanno invitato a ogni tipo di evento. Con Olbia avevamo perso i contatti da quel giorno, ormai la realtà parla da sè. Non c’è logica in quello che hanno fatto: è mancata coerenza umana”. Domani alle 19 Giuseppe sarà ricordato con una messa commemorativa tra le mura della chiesa di San Giovanni Apostolo, alla quale è stato invitato anche il sindaco Pasquale Cascella: “Noi siamo stanchi di continuare a prendere pugnalate. Spero che domani ci sia grande partecipazione della cittadinanza: ora è necessario che si smuova qualcosa. Spero che ci arrivino manifestazioni di vicinanza quanto prima. Il tempo delle promesse è terminato, sono i fatti stessi a parlare”.