Dario Damiani

A cura di Adriano Antonucci

 

Il ruolo e l’azione dell’opposizione in questi anni di governo del sindaco Pasquale Cascella le proposte del centro-destra e le prospettive di una coalizione che mai è riuscita a governare la città di Barletta ma che si sta organizzando per riuscire a proporre ai cittadini un programma convincente ed alternativo all’azione di governo del centro-sinistra. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Dario Damiani, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, nonchè rappresentante di spicco dell’opposizione alla giunta Cascella.

Consigliere Damiani, si parla tanto delle questioni interne alla maggioranza che in queste settimane hanno avuto anche risvolti a livello amministrativo con il rimpasto di giunta, ma si parla poco di quelle che sono le dinamiche interne al centro-destra. Che riflessi ha sulla città di Barletta quanto sta accadendo a livello nazionale dove la coalizione appare tutt’altro che compatta?

“Le dinamiche cittadine spesso rispecchiano quanto accade a livello nazionale tenendo conto però che anche in quell’ambito ci sono situazioni diverse, frastagliate come a Roma o coese come a Milano. La situazione barlettana si avvicina più a quella di Milano. Se pensiamo che ultimamente abbiamo avuto la costituzione del gruppo di “Fratelli d’Italia”, del gruppo di “Noi con Salvini” e dei “Conservatori Riformisti” dell’amica Rosa Tupputi e che questi gruppi sono caratterizzati da una unità di intenti riscontrabile sui social e sui media anche dall’azione mia, di Flavio Basile e di Gennaro Cefola è facile intuire come si stia cercando di costruire un progetto alternativo al centro-sinistra e di opposizione a questa amministrazione di cui non condividiamo i modi, i metodi e lo spirito. Un’amministrazione che sta portando Barletta agli onori della cronaca più per vicende negative che per vicende positive”.

Dario Damiani vede a Barletta un centro-destra coeso
Dario Damiani vede a Barletta un centro-destra coeso

 

Sempre rimanendo nell’ambito delle questioni inerenti alla struttura della coalizione, cosa è accaduto con la consigliera Dascoli eletta con una lista civica riconducibile a Giovanni Alfarano e passata al nuovo gruppo consiliare di Alleanza Popolare a sostegno del sindaco?
“Questo episodio rientra nell’ambito del trasformismo del sindaco che trasformando la sua coalizione contrariamente a quanto affermava in campagna elettorale, sta governando con un altro gruppo di persone. La maggioranza ga inglobato due consiglieri provenienti dall’opposizione (De Sario e Dascoli ndr) che sono confluiti in un gruppo centrista che ora ha espresso fiducia all’amministrazione ma che dalle dichiarazioni intuisco possa essere libero di dialogare con entrambi i fronti. Le defezioni nella maggioranza di consiglieri che si sono resi indipendenti e che stanno votando contro alcuni provvedimenti completano il quadro del cambiamento”.

Proprio nell’intervista rilasciata dal sindaco a noi di Barletta.news.24.city il sindaco ha parlato di un tipo di trasformismo da lui definito “connubio” che vedrebbe alcuni consiglieri ora non più in maggioranza collaborare con il centro-destra nell’ostacolare l’azione amministrativa, cosa si sente di rispondere a riguardo?

“Per me non esiste un trasformismo di comodo come piacerebbe al sindaco per il quale i due consiglieri passati in maggioranza hanno fatto la cosa giusta per la città mentre gli altri (Maria Campese e Carmine Doronzo ndr) che lui volutamente ha estromesso come gli era stato richiesto da alcuni elementi della sua coalzione, sono trasformisti cattivi. Per me il trasformismo è da condannare in tutti i luoghi e in tutti i momenti”.

Un momento della nostra intervista al primo cittadino
Un momento della nostra intervista al primo cittadino

 

Alle ultime elezioni regionali le candidature espresse dal centro-destra sono state quelle di Giovanni Alfarano e Rossella Piazzolla ma a livello di protagonismo nell’azione di opposizione i due al momento non sono certo in primo piano ed inoltre alcuni sussurri li vorrebbero addirittura fuori dalla coalizione. Cosa ci può dire in merito a tale questione?
“Gli ultimi due consigli comunali hanno visto sedere tra i banchi uniti e compatti tutti i consiglieri del centro-destra, c’è stato questo atteggiamento ed ha riguardato anche il consigliere Losappio che pur indipendente siede ancora alla mia destra. Se qualche mese fa eravamo davvero a ranghi ridotti, ora pur con dibattito aperto abbiamo intrapreso una linea di opposizione molto più dura anche rispetto al passato e stiamo avendo ragione su tutti fronti”.

Volendo dare un giudizio a quella che è stata fin qui l’esperienza di governo di Pasquale Cascella cosa si sente di dire? Pensa che il rimpasto di giunta possa portare ad un cambio di passo?

“La risposta è semplice, la nuova giunta è una giunta fatta al ribasso dal sindaco. Una giunta fatta con la consapevolezza da parte di Pasquale Cascella che la barca sta affondando e lui deve provare a tirare fino alla fine della legislatura, la definirei “giunta di rassegnazione”. Il sindaco cercherà di governare al meglio l’ordinaria amministrazione, non c’è alcuna speranza di riprendere nulla. Forse il primo cittadino credeva di poter gestire una situazione che sperava fosse più semplice ma si è dimostrata difficile perchè il PD ha accettato di buon grado la sua candidatura consapevole del fatto che avrebbe potuto comunque controllare tutto e di ciò ci si è accorti sin da subito con l’episodio che vide l’elezione di Carmela Peschechera alla presidenza del consiglio dopo ben 4 votazioni. Di lì già si comprese bene quel che sarebbe accaduto e lo spirito da cui si era partiti, lo spirito di cambiamento incarnato da tecnici come Villani o Chieppa sottoscrittori del codice etico non è stato affatto rispettato. Le aspettative sono state tradite, il centro-sinistra si è dimostrato ancora una volta inconsistente e forse se togliessero prima il disturbo qualcosa si potrebbe provare a salvare”.

Immagine dell'ultimo consiglio comunale
Immagine dell’ultimo consiglio comunale

 

Sempre dialogando con noi, il sindaco ha rivendicato di aver fatto fare qualche passo in avanti alla città rispetto a quella che aveva trovato al suo arrivo. Come definireste invece voi del centro-destra lo stato attuale di Barletta?
“Per noi la città è assolutamente peggiorata, l’anarchia regna sovrana e non c’è una testa capace di governare. Il sindaco non è stato assolutamente capace di ripristinare una macchina amministrativa degna di questo nome. Siamo in preda all’abusivismo di tutti i tipi, la città è allo sbando, non è stato migliorato assolutamente nulla. A lui piace spesso parlare dell’istituzione del registro delle unioni civili che al momento a distanza di due anni dalla creazione vede iscritta soltanto una coppia. Beh, se questi sono i risultati non so di cosa stia parlando”.

Ultimamente i due consiglieri regionali del PD Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea sembra abbiano trovato una unione di intenti, pensa che questo possa giovare alla città?
“Mi sono ritrovato ad attaccare molte volte i due consiglieri. Penso ad esempio ai posti tolti all’UTIC dell’ospedale di Barletta che sono stati portati ad Andria, un caso emblematico che ha visto i due consiglieri parlare di “svista” solo a cose fatte. Contesto dunque il loro operato fatto di tante promesse e tanto fumo e di tanti interessi volti all’ascesa politica personale. Oggi da quel che sembrerebbe hanno sottoscritto un patto che li vedrebbe andare ognuno a riempire una casella con Mennea che parrebbe essere il designato per la candidatura a sindaco, è una notizia abbastanza nota e l’accordo sarebbe stato benedetto da Michele Emiliano. In sostanza giudico negativa l’azione dei due consiglieri e tornando all’ospedale voglio ricordare che quell’ospedale doveva essere l’unico ospedale del nostro territorio ed è stato messo in piedi grazie all’azione della giunta Fitto. Oggi la sede legale della ASL è stata spostata ad Andria e quell’idea di centralità è venuta meno”.

Entrando rapidamente nel merito di quelli che sono i più grani problemi della città, quali sono le vostre proposte per affrontarli?
“Il primo punto della coalizione alternativa al centro-sinstra che noi andremo a creare è l’abbassamento della tassazione locale. Questa amministrazione ha alzato al massimo tutte le aliquote, noi promettiamo un domani di abbassare le tasse locali ed è un impegno che si può prendere. Questa è una proposta da noi sempre portata avanti, pensate che nell’ultima conferenza sulla 167 il sindaco ha ammesso che su nostra proposta c’è stato uno sgravio di TASI e TARI per i residenti di quella zona. Ovviamente ci sono tante altre proposte da noi già portate avanti ma che non vengono considerate da chi governa. Non di second’ordine ovviamente è la questione ambientale ed anche in quel caso se l’amministrazione volesse tutelare la salute dei cittadini non dovrebbe far altro che chiedere alla Regione la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale data alle industrie barlettane. Il monitoraggio ambientale rivendicato dal sindaco effetticamente c’era, ma mancava la firma del presidente della provincia ed era dunque inattuato. Abbiamo poi proposto di mantenere fissa la centralina del monitoraggio perchè una delle cause dell’inquinamento è il traffico che non è da meno alle aziende, ed allora la centralina deve essere fissa e permanente con i cittadini sempre a conoscenza dei dati che essa produce. Poi ci sono tante cose, le manutenzioni delle scuole ad esempio con la “Fraggianni” che sarà rimessa in sesto grazie ad una nostra proposta o la cultura, il turismo e la vicenda della Bar.sa. della quale ci siamo occupati in consiglio comunale con un indirizzo che andasse a dirimere la questione Global Service-affidamento in house. Queste sono in linea di massima le nostre proposte per il futuro, ma davvero ci sarebbe tanto da dire e da fare”.

Vista di via Romanelli, emblema dei problemi della 167
Vista di via Romanelli, emblema dei problemi della 167

 

Dal 1994 data della prima elezione diretta del sindaco il centro-destra non ha mai vinto le elezioni a Barletta. Quali sono secondo lei le cause e quale può essere la ricetta per arrivare a vincere?
“Noi abbiamo perso tante volte, nel 1994 per una manciata di voti al ballottaggio con Carmine Di Paola poi successivamente con il dottor Luzzi perdemmo al ballottaggio per un mancato accordo con l’UDC. Ci sono stati una serie di errori, poi l’avvento di Salerno ha visto l’abilità di questo ultimo nel governare e nel portare molti dal centro-destra al centro-sinistra. Noi ora dobbiamo creare la coalizione del buon governo, una coalizione formata da tanta gente in primis della società civile poi da cittadini normali e amministratori che sia antitetica al PD che è la causa del disastro di questa città e che ci dia la possibilità di governare e rimettere la città nella sua posizone di faro di tutto il territorio che va dal sud foggiano fino a Giovinazzo, una posizione persa a causa dell’inadeguatezza di chi ci governa.

Qualora si dovesse votare a breve sareste pronti alla campagna elettorale? Chi sarebbe il candidato sindaco?
“Devo dire che ci stiamo organizzando, un po’ di tempo ci servirebbe per crescere e per aggregare tutte quelle forze alternative al PD. In questi giorni sono in corso riunioni che porteranno poi ad un patto programmatico attorno al quale si costituirà la nuova coalizione. Solo dopo aver stilato tale programma decideremo chi sarà il candidato sindaco che dovrà poi andare a governare la città di Barletta”