«Le disponibilità verbali non mancano: ora bisogna individuare le concrete soluzioni per assicurare le risorse necessarie a dare una prospettiva concreta di recupero del patrimonio di ricerca storicamente svolto dalla Cantina sperimentale di Barletta dal 1879 fino all’esaurimento delle attività autonome nel 2010. Non vogliamo rassegnarci a una chiusura che privi definitivamente un territorio a vocazione agricola del sostegno di una essenziale attività scientifica».  Così il sindaco Pasquale Cascella, ha posto l’esigenza di promuovere un partenariato pubblico-privato attorno a un progetto onnicomprensivo (dall’innovazione, alla promozione, alla cultura), nel corso dell’odierna audizione convocata dal presidente della IV Commissione consiliare della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, su richiesta del consigliere Ruggiero Mennea.

Cantina Sperimentale di Barletta
Cantina Sperimentale di Barletta

Il sindaco ha ribadito l’interesse della città di Barletta non solo ad acquisire dal CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) «il patrimonio storico, bibliografico, documentario e culturale della Cantina sperimentale, ma anche a ricercare le soluzioni più adeguate per cogliere le opportunità dei processi di innovazione e di qualità indicati dalle direttive comunitarie per il settore», coinvolgendo, insieme alle associazioni e alle realtà produttive attive in particolare nella filiera vitivinicola del “nero di Troia” di gran parte del territorio pugliese, anche altre istituzioni di ricerca presenti nell’area interessata.

Incontro per la Cantina Sperimentale
Incontro per la Cantina Sperimentale

«Ci rendiamo conto delle difficoltà, soprattutto sul piano della ristrutturazione impiantistica e statica dell’immobile della Cantina. Ma – ha sostenuto il sindaco – si può verificare subito la effettiva possibilità di mettere in rete i soggetti interessati a utilizzare sia lo strumento europeo per la produttività e sostenibilità dell’agricoltura sia altre occasioni legate alla strategia di rilancio dei settori agroalimentari». In questa direzione è stata annunciata dai rappresentanti della Regione una verifica degli strumenti e delle misure del Piano di sviluppo rurale che possano essere messi a disposizione di quanti – imprese, enti pubblici, istituzioni di ricerca – vorranno concorrere all’obiettivo di potenziare la cooperazione attorno a nuovi progetti di sviluppo.