Il Partito Democratico non ha molta voglia di far festa dopo la magra figura a livello provinciale, con la vittoria dei candidati del centro-destra nei piccoli centri di Minervino, Spinazzola e Trinitapoli, senza voler far commenti sui risultati in tutto il territorio nazionale. Non farà festa ma la festa l’ha già fatta al sindaco Cascella nello scorso Consiglio Comunale, quando con l’assenza di ben sei consiglieri su nove del suo gruppo ha causato lo scioglimento della seduta per l’assenza di numero legale, non riuscendo questa a esprimersi nemmeno sul Bilancio consuntivo dell’anno scorso nonostante la diffida del Prefetto per aver già superato i tempi previsti dalla legge e che pone il limite massimo al 14 giugno. Questo ha determinato il contenuto ‘acceso’della lettera scritta dai consiglieri comunali, nonché facenti parte del Direttivo regionale, Bruno e Damato, loro presenti al voto, richiedendo l’intervento dei vertici regionali e nazionali del Partito, parlando di “atteggiamento irresponsabile” per coloro che hanno causato la defezione.

In giornata è prevista la conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale.dopo che ieri sera il PD di Barletta ha riunito i rappresentanti del consiglio comunale, la Segreteria provinciale e cittadina, i consiglieri regionali e i suoi rappresentanti nella Giunta comunale, per decidere sul da farsi. Non deve essere stata una riunione molto tranquilla nei toni, perché la responsabilità dell’ennesima crisi amministrativa-politica a Barletta è tutta loro. Per la verità, c’è anche un altro responsabile della brutta rappresentazione della settimana scorsa: il partito neo centrista di Area Popolare era assente al momento del voto al pari del PD, pur avendo ottenuto dall’ultimo rimpasto di Giunta ben due rappresentanze assessorili (Marcello Lanotte e Vincenza Dimaggio). Ricordiamo che tutte le forze politiche di opposizione, centrodestra, socialisti, sinistra, hanno ribadito la propria richiesta di dimissioni a Cascella. A quanto pare, il rimpasto che doveva essere risolutore per offrire una marcia in più in grado di porre rimedio a quei problemi interni alla coalizione progressista di Cascella che non sono mancati fin dal proprio insediamento, non è servita a molto. Dunque, la domanda nasce spontanea: adesso si tirerà ancora a campare prospettando aggregazioni che mai sono state realizzate o si procederà ponendo fine alla consigliatura, magari cercando prima responsabilmente di risolvere l’approvazione a consuntivo del Bilancio lasciato pendente?