Un’interessante discussione di educazione civica, o forse qualcosa di più, è stata alla base del progetto di alternanza scuola-lavoro del liceo scientifico “Cafiero” di Barletta, come previsto dalla legge del 2015; progetto coordinato dalle docenti referenti prof.ssa Rita Farano e prof.ssa Silvia Grima, con la collaborazione del tutor aziendale Raffaella Leone e dell’esperto, la giornalista Floriana Tolve, che ieri ha moderato l’incontro conclusivo. Ospite dell’incontro è stato il prof. Ugo Villani, ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università “A. Moro” Di Bari, nonché autore del libro analizzato dagli alunni per il progetto, “Dalla Dichiarazione universale alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
L’occasione per rispondere alle necessità legislative, spesso contestate dai docenti, per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro ha voluto rendere centrale il concetto del momento dello studio come formativo delle conoscenze civiche dei cittadini del domani, associando l’apporto professionale per sviluppare le fasi operative per la creazione di un evento, dalla conoscenza dell’autore alla scelta degli argomenti da commentare, oggetto di una vera e propria intervista con il prof. Villani. I temi trattati hanno riguardato l’analisi di alcuni personaggi storici come Aldo Moro, papa Wojtyla per cui sono stati individuati due momenti principali come quello del protagonista per la soluzione della Guerra Fredda, sciogliendo la divisione in due blocchi del mondo e quello della malattia esibendo le proprie sofferenze e le limitazioni fisiche, rendendo la malattia una condizione quasi normale è sopportabile da tutti; si è analizzata anche la figura «rivoluzionaria in senso pacifico» di papa Francesco, che pone anche attraverso le sue encicliche dubbi sul sistema capitalistico così com’è stato inteso finora e com’è diventato. Villani ha cercato di evitare quella che lui stesso ha definito «retorica dei Diritti umani», dialogando anche sui temi della tortura, con riferimento alla base americana di Guantanamo, alla questione di fervente attualità legata all’immigrazione e al terrorismo. Il professore ha ricordato che il motivo che ci fa sentire più europei oggi è proprio “Schengen”, cioè l’accordo che consente di spostarsi in tutta Europa come se non ci fossero dei confini fra gli Stati. Inoltre, l’Europa prevede il rispetto dei diritti della persona per chiunque e dunque anche dei migranti.
La conversazione si è svolta alla luce delle celebrazioni del 70º anniversario della Repubblica Italiana, con il coinvolgimento di nove ragazzi delle classi III E e III L che si sono detti molto coinvolti dagli argomenti posti durante il laboratorio, pur nella tecnicità di molti temi affrontati, rendendo interessante e unico il loro percorso formativo.