Giovanni Alfarano, Consigliere comunale

«È innegabile che l’amministrazione Cascella fin qui non abbia realizzato quanto promesso ed auspicato al tempo del suo arrivo ma allo stesso tempo dobbiamo renderci conto che bisogna valutare bene la possibilità di lasciare la città ad una gestione commissariale che probabilmente non le gioverebbe».

Così Giovanni Alfarano, Rossella Piazzolla, Ruggiero Dicorato e Giuseppe Losappio, consiglieri comunali del Gruppo Misto commentano la situazione politica a pochi giorni dal consiglio comunale che ha sancito l’apertura dell’ennesima crisi politica con protagonisti il sindaco Pasquale Cascella ed il Partito Democratico. «Noi- proseguono i consiglieri-siamo stati eletti come rappresentanti dell’opposizione ed intendiamo portare a termine il mandato rispettando quanto indicato dai cittadini. Questa nostra azione di opposizione ci porta a chiedere al sindaco Pasquale Cascella di fare chiarezza. Al sindaco chiediamo di riflettere e cercare di capire cosa in questi anni lo abbia portato a perdere uomini importanti (e pensiamo agli assessori Villani, Chieppa e Caroppo), pezzi di maggioranza (e pensiamo alla stessa lista che portava il suo nome rappresentata da Mazzarisi e Calabrese) e cosa lo abbia reso incapace di gestire una coalizione mai coesa, mai unita nell’intento di amministrare bene la città. Inoltre sempre al primo cittadino chiediamo di farci capire se abbia in mente degli obiettivi realizzabili, obiettivi consoni alle poche risorse disponibili ma comunque utili alla crescita della città che ormai è stanca di questi giochi lontani dai bisogni concreti dei cittadini».

«Qualora il primo cittadino sia in grado di trovare risposte a questi interrogativi e di impostare un’azione amministrativa efficace, prosegua per la sua strada, altrimenti sempre per il bene della città eviti di “tirare a campare” volontà peraltro da lui stesso ripetutamente negata in questi giorni, e tragga le conseguenze dell’incapacità di tenere unita una colazione che, lo ripetiamo, sin dal primo giorno è stata troppo eterogenea».