«La misericordia è la luce degli uomini». Lo dice papa Francesco in una catechesi e lo ripete don Matteo Martire, parroco della chiesa madre, al popolo salinaro spesso sommerso nel buio a causa di tante problematiche di ordine sociale ed economico. La festa del Santissimo Salvatore è alle porte e il tema scelto quest’anno per celebrare il protettore è la misericordia come luce. «Il perdono di Dio – afferma don Matteo – concede sempre luce nuova alla nostra vita. Di questo ne ha bisogno anche la nostra città attanagliata da tanti problemi lavorativi e nell’ambito della criminalità e delle relazioni a volte improntate solo sull’offesa verso la dignità altrui».

Le tradizioni sono la carta d’identità di un popolo e la festa del Santissimo racchiude in sé tanti aspetti che da soli basterebbero per racconare la storia di Margherita di Savoia. Quando i salinari vivevano negli arenili, per esempio, durante i festeggiamenti del 7 agosto salivano in città, indossavano gli abiti e interrompevano ogni tipo di attività. Insomma, la vita del paese veniva messe nella mani «dù Sandíseme», come dicono da queste parti. Un culto nato nell’epoca in cui i salinieri vivevano a Barletta e adoravano l’icona di Cristo alla colonna custodita nella chiesa di San Domenico. «Chiediamo al Santissimo Salvatore – continua il parroco –  di aiutare tutti a ritrovare il senso della comunione e della fraternità per camminare insieme. Un pensiero particolare lo rivolgeremo agli ammalati per questo trasmetteremo le messe in tv, senza mai dimenticare i giovani e le famiglie che stanno trascorrendo le loro ferie a Margherita di Savoia. Abbiamo scelto di puntare sulla simbologia del cero, riprendendo l’antica tradizione dei ceri portati in processione. Le offerte ricavate saranno devolute, secondo lo slogan “la luce paga la luce”, al pagamento delle bollette delle famiglie più bisognose della nostra comunità».