Destinato a far riflettere sotto molti punti di vista, la risposta è incontrovertibile alle polemiche susseguitesi: la mostra sul viaggio di Annibale al Castello di Barletta è un vero successo. Lo dimostrano i dati registrati nella giornata di ieri, giorno di Ferragosto, con l’iniziativa “Musei Aperti” voluta al decreto Franceschini, circa 300 visitatori per il Castello, con il Museo civico, la mostra temporanea “Annibale. Un viaggio” dove spicca il busto marmoreo attribuito al condottiero cartaginese, al busto di Federico II di Svevia, oltre che al nostro bellissimo castello. Il dato è ancora più significativo se contiamo che la visita di ieri era a pagamento, e le fonti ufficiali sottolineano la presenza di molti turisti, anche stranieri (francesi, cinesi, inglesi). 4500 sono i visitatori della mostra temporanea, allestita presso i suggestivi sotterranei, che hanno registrato la loro presenza dall’inaugurazione di questa, cioè quindici giorni fa, certamente un buon risultato raggiunto anche grazie alle giornate di ingresso gratuito, stabilite dal decreto ministeriale.

Il boom di visite ha certamente fatto da eco ai successi di diverse istituzioni museali della Puglia, a cui il tutto esaurito delle stazioni balneari in giornate come quella di ieri, ha contribuito anche alla fruizione culturale delle bellezze di cui certamente il nostro territorio non scarseggia. I dati lasciano ben sperare nel futuro turistico anche della nostra città, pur apparendo chiaro che è necessaria sempre una corretta divulgazione delle iniziative in corso che fungono da attrattore dei turisti, infatti il dato di Barletta parla chiaro: la visita al castello ha richiamato numerosi visitatori ma non sono gli stessi registrati per la pinacoteca presso Palazzo della Marra. Tuttavia, l’importante iniziativa del ministro Franceschini ha funzionato solo per alcune realtà museali, mentre altre come quella del sito di Canne della Battaglia sono rimasti addirittura chiusi, sia domenica che lunedì, a causa dell’ormai annoso problema legato allo scarso numero di personale addetto, che determinerà tale situazione anche nelle prossime domeniche; il sito archeologico dipende dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, e non dal Comune.