A cura di Stefania Ricatti

Laureatosi in ingegneria, dopo un mese parte per l’Inghilterra, vivendo prima a Bristol e poi a Nottingham. In seguito si trasferisce a Torino per frequentare un corso di scrittura presso la Scuola Holden, e dopo quattro mesi rifiuta un lavoro di ingegnere che proprio non gli si addice. Tornato a Nottingham, riprende a lavorare come barista in un pub, dove lavora tuttora, continuando a viaggiare per piacere e per le presentazioni del suo libro di poesie e delle sue mostre fotografiche. Mariano Doronzo, nel corso di un’intervista, ammette di poter essere definito da molti a Barletta uno “che non sta bene con la testa”, ma in realtà dietro le sue scelte si nasconde qualcosa di più, oltre al coraggio di lasciarsi alle spalle situazioni più floride.

Sembra mosso dal bisogno di allontanarsi, di essere costantemente in viaggio, un viaggio concreto ma anche interiore, per fuggire da se stesso e per ritrovarsi. Qualcuno sostiene che abbia paura di fermarsi, ma forse tutto ciò che sente è la necessità di avventurarsi: in se stesso, nei luoghi e negli altri.

“Echi del mio tempo” è il titolo della raccolta di poesie da lui pubblicata, e prende il nome dall’ultima di queste, che rappresenta tutto il libro: il racconto di un viaggio per lasciare “cieli più sereni”, scoprire nuove terre, per poi tornare. Echi che ritornano come ricordi e risuonano come note nel vento, a rivelare la passione dell’autore per la musica e qualche anno passato a strimpellare in una band. E questi echi fanno inevitabilmente riferimento al suo tempo, diventano portavoce di una generazione.

Leggendo il suo libro, non è difficile immaginarlo in un aeroporto impaziente di partire, mentre osserva la gente assetato di storie, quelle storie di cui si nutre appena può sfruttando il suo lavoro di barista, o per strada, quando usa la macchina fotografica come pretesto per farsi raccontare qualcosa. E chiacchierando con lui è facile immaginare che la gente si confidi liberamente, forse intuendo sin da subito la sua sincera curiosità, lontana dall’invadenza, più simile alla voglia di arricchirsi.

Gli chiedo come si concilino la facoltà di ingegneria e la passione per la poesia, due mondi che sembrano lontanissimi. Mi risponde che ha mandato giù a fatica gli studi, mosso solo dal desiderio di non lasciarli a metà, e che la passione per la letteratura lo spingeva a scrivere senza pretese, per se stesso, prima che qualcuno scoprisse il suo talento e lo aiutasse a pubblicare un libro. Forse è proprio questo che dà un carattere così intimo alle sue poesie, semplici e musicali, nate dalla necessità di sconfiggere la solitudine e da una paura quasi ossessiva di dimenticare. Troppe volte i ricordi si mescolano e si consumano, e Mariano preferisce fissare tutto, cristallizzare ogni cosa attraverso le parole e la fotografia. Anche quella per la fotografia è una passione nata per caso, dice, dopo aver ricevuto in regalo una macchina fotografica. Ora ciò che lo caratterizza è un rullino in bianco e nero e una predilezione per i ritratti perché, come già detto, ama la gente con le sue storie.

Nel libro colpisce particolarmente la sezione “Poesie per Barletta”: quella Barletta da cui, a sentirlo parlare, è scappato perché insoddisfatto. Ma in un libro che racconta un viaggio, il punto di partenza non può mancare, poiché sono le nostre radici che forgiano il nostro carattere, ciò che siamo. Questo giovane poeta si dice teso tra il bisogno di allontanarsi e quello di tornare, tra il richiamo del cielo inglese con le sue nuvole particolari e quello dell’aria barlettana che profuma di mare. Riporto questi versi, tratti dalla poesia “Echi del mio tempo”, che hanno il sapore di una dolce nostalgia e di un attaccamento agli aspetti più autentici della nostra cultura.

“Lascio cieli più sereni, /i cieli della mia infanzia. /
Lascio cieli profumati/ densi della natura in fiore. […]
Lascio le espressioni dialettali, / Lascio le canzoni popolari / le parole tronche, sdrucciole e quelle piane”

È possibile acquistare il libro presso le seguenti librerie di Barletta: La Penna Blu Libreria in corso Vittorio Emanuele 49, Punto Einaudi Barletta in corso Garibaldi 129, Mondadori Barletta in corso Vittorio Emanuele 42, Tecnoscuola IL Portico in via Alvisi 24. Oppure si può acquistare online cliccando su: http://bit.ly/1Tfyn0I