«È una prova per tutti»: così il sindaco Pasquale Cascella ha dato conto ai dirigenti, agli insegnanti, al personale, agli studenti e ai loro genitori dell’emergenza legata alla “Massimo D’Azeglio” che ha messo a repentaglio l’inizio dell’anno scolastico a Barletta. «Quando a più di 500 alunni vengono a mancare aule sicure è l’intero sistema scolastico a essere coinvolto dal bisogno di sicurezza. Significativa è, dunque, la manifestazione di solidarietà e di responsabilità che sta impegnando in queste ore tanta parte dei circoli didattici cittadini».

L’occasione del primo giorno di scuola a Barletta ha consentito al sindaco di dare conto degli esiti della relazione tecnica intermedia ricevuta dalla società di ingegneria incaricata delle verifiche tecniche per il ripristino strutturale dello storico edificio dedicato a Massimo D’Azeglio, sito nel centro della città, all’interno del quale nei giorni scorsi, durante alcune operazioni di manutenzione ordinaria, si erano distaccati intonaci e laterizi dal solaio rendendo necessaria l’immediata ordinanza di chiusura dell’istituto. I primi saggi eseguiti  dalla società incaricata hanno evidenziato “fratture delle alette di laterizio innestate dall’osservazione delle travi d’acciaio”  risultate “molto diffuse” che, a giudizio dei tecnici,  “possono determinare la caduta dall’alto di tavelle di laterizio” e, quindi, costituire “grave pericolo per la pubblica e privata incolumità”. Di qui la conferma dell’ordinanza di chiusura dello stabile, in modo che le indagini conoscitive possano proseguire: «Non è dovuto solo alla massima precauzione ma a conseguire la ‘valutazione di sicurezza nei termini imposti dalla legge».

Inaugurazione anno scolastico a Barletta (1)

Alla priorità di garantire un diritto essenziale, qual è quello allo studio a tutti gli studenti di Barletta, si era richiamato il sindaco nel rivolgere, a nome dell’intera comunità cittadina, un appello ai dirigenti dei circoli didattici operanti in plessi aventi a disposizione aule libere a ricercare una soluzione condivisa. Con l’intesa tra la “D’Azeglio – De Nittis”,  la “Musti – Dimiccoli”, la “Modugno” e la “Fraggianni” sottoscritta dai relativi dirigenti il 12 settembre alla presenza del prefetto Clara Minerva si è aperta la strada alla soluzione a cui il Comune, in queste ore, sta offrendo il supporto tecnico e operativo necessario per lo spostamento del materiale didattico e delle suppellettili e l’adeguamento dei locali con cui riorganizzare le specifiche attività didattiche.

«Questo coinvolgimento raccoglie il senso dell’autonomia scolastica nel rispetto della funzione formativa propria della scuola» ha rilevato il sindaco nelle visite, compiute insieme all’assessore Antonio Divincenzo, alla scuola “Fieramosca” che mette a disposizione alcune aule per il liceo scientifico “Cafiero”, al “Principe di Napoli”, destinato ad assorbire buona parte degli alunni della “D’Azeglio”, e alla ” Dimiccoli”, dove convivranno attività della “Musti” e della “Modugno”.

Insomma, nessuna “guerra di aule”, anche se restano indubbie difficoltà e non pochi disagi. «Sono certo che saranno affrontate ancora con disponibilità e comprensione. Questa partecipazione merita la gratitudine della città. E’ un esempio dello spirito di comunità-ha rilevato il sindaco in un momento di confronto con gli studenti più grandi della ‘Fieramosca’-che parla alle nuove generazioni della determinazione con cui affrontare gli ostacoli delle tante prove del lungo percorso di studio e di vita».