A cura di Viviana Damore

Da giorni ormai il pittore barlettano Luigi Lanotte sta vivendo un’esperienza francese a Dijon, in un connubio tra pittura e musica, conoscenza e culture disparate. Abbiamo voluto che fosse proprio Luigi a raccontare ai suoi concittadini gli attimi che sta vivendo all’insegna della sua passione artistica.

In cosa consiste esattamente la tua esperienza francese?

«Sono in Francia già da qualche giorno, a Dijon in Borgogna, per fare una nuova esperienza. Il mio caro amico Andrea Guidotti, ottimo sassofonista e compagno di performance artistiche, ha proposto i miei lavori in alcune gallerie a Dijon e siamo riusciti ad organizzare due esposizioni: la prima presso la Galerie Notre Dame, nel centro storico di Dijon, che durerà dal 3 ottobre al 16 ottobre e una seconda esposizione in un ristorante italiano, “La Dolce vita”, che avrà luogo dal 18 ottobre al 30 novembre. All’interno della galleria e del ristorante è esposta una serie di lavori, tra figure e ritratti, eseguiti nel mio studio a Barletta. Alcuni di questi quadri sono nati di getto, mentre altri sono stati elaborati sulla tematica alla quale sono molto vicino “La realtà dell’esistenza”, che è anche il titolo che ho dato alla mia esposizione qui in Francia: quello che voglio rappresentare è la realtà, sviscerarla dai miei personaggi. Cerco di raffigurare questa realtà anche negli interni e nelle nature morte, dove l’assenza di figure diventa una presenza e una storia, una lettura talvolta malinconica ma utile a far sentire la presenza delle cose.»

Come mai hai deciso di partire? Cosa ti ha spinto a lasciare tutto per un mese?

«Sono partito con il desiderio di portare un’emozione fuori dal mio territorio, di confrontarmi con altri pensieri e culture.»

Due artisti che lavorano insieme, qual è il vostro punto d’incontro?

«Oltre alle esposizioni, io e il mio amico Andrea Guidotti, fiorentino di nascita, ma qui a Dijon da circa sei mesi, portiamo avanti da un anno un progetto di performance dal vivo nelle grandi città italiane come Firenze, Bologna, Milano e Lucca. Andrea si esprime suonando il sassofono in piena libertà e io lo ritraggo in maniera rapida, conferendo al dipinto una certa freschezza e dinamicità, tutto davanti agli occhi della gente,  estasiata per la nostra esibizione. Ognuno si esprime in maniera libera nella propria arte, ma raggiungiamo insieme lo scopo di fondere insieme musica e pittura.»

Come si rapportano i francesi alla tua arte?

«Le persone che entrano a vedere i miei quadri rimangono colpite positivamente, veramente oltre le mie aspettative, sto ricevendo complimenti sinceri, le persone si emozionano, scrivono commenti bellissimi e alcuni di loro dicono che attraverso le mie opere gli ho “aperto il cuore”. Questa cosa mi lusinga ed è già per me una vittoria.»

Quali sono i tuoi obiettivi in questo momento?

«Alla luce di tutto questo, i miei obiettivi sono sempre la voglia di portare il mio lavoro ovunque, confrontarmi con tante persone, viaggiare il più possibile e soprattutto lavorare con il cuore.»

Quali sono i tuoi progetti futuri?

«Credo di ritornare presto a Barletta per portare avanti delle commissioni e dei progetti lavorativi nuovi, con supporti e tecniche da me ancora inesplorati.»

Quanto ti sta cambiando quest’esperienza?

«Questa esperienza in Francia mi sta dando davvero tanto, mi sta rendendo più sicuro. Tutto il mio lavoro ruota intorno all’esigenza di voler comunicare attraverso la mia pittura, attraverso la mia passione. Il mio scopo? Far danzare il pennello con le note del maestro Andrea Guidotti.»