Alla vigilia del 4 novembre, giornata dell’Unità d’Italia e Festa delle Forze Armate, riceviamo e pubblichiamo il contributo del nostro lettore Valerio Dipaola circa la questione del monumento ai Caduti e dei suoi bronzi.

«È di qualche giorno fa la notizia del ritrovamento di foto inedite del rilievo bronzeo che ornava il monumento dei Caduti in Piazza Caduti scattate nel 1928 da Raffaele Ferrara l’autore della scultura nel suo atelier a Napoli. Il monumento eretto il 18 marzo 1929, onorava la memoria dei compatrioti che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Al momento della costruzione intorno la stele erano sovrapposti dei bronzi raffiguranti dei soldati colti nell’attimo dell’ultimo sacrificio per la patria. Durante la seconda guerra mondiale questo monumento bronzeo fu rimossa per volere del regime fascista e donata allo Stato per farne delle munizioni.

A memoria di quest’ulteriore sacrificio è stata posta in seguito una lastra commemorativa. Queste ricerche sono di grande interesse per gli amanti della storia della città.
Già dal 2014 si parla di ripristinare questi bronzi; secondo i sostenitori del ripristino della fascia bronzea, bisogna ridare onore e memoria ai caduti della I guerra mondiale, scopo per cui il monumento fu costruito.

Credo invece che la rimozione del bronzo durante la II guerra mondiale abbia un’ importanza pari se non superiore allo scopo per cui il monumento fu costruito.

Vorrei chiedere a chi desidera che vengano ripristinati questi bronzi quale sarà il destino della lastra scolpita oggi sul monumento che cita: ” DEMMO ANCHE IL BRONZO CHE ETERNAVA IL NOSTRO SACRIFICIO”.

Se davvero questi bronzi dovessero essere ripristinati, sarà come cancellare una parte di storia e dimenticare il sacrificio e le sofferenze che i nostri nonni hanno patito durante il secondo conflitto mondiale. Ogni guerra lascia delle tracce nella memoria del popolo, ma spesso c’è bisogno di qualcosa per tener vivo il ricordo di ciò che è stato per non ripetere gli stessi errori. Per esempio a Berlino ci sono i resti della Chiesa della Rimembranza, una chiesa distrutta dai raid aerei del 1945, che gli stessi tedeschi non hanno voluto ricostruire per lasciarla come ricordo alle generazioni future».