Palazzo Della Marra riapre al pubblico venerdì 2 dicembre, alle ore 17.00, come “Casa De Nittis”. Giunge così a compimento il percorso della donazione che Léontine Gruvelle, moglie del celebre artista, donò nel 1913 al Comune di BarlettaDovettero passare ancora diversi anni finché la cittadinanza potesse finalmente ammirare – nel 1920 – il generoso lascito di Madame Léontine, consistente in più di duecento lavori tra quadri a olio, pastelli, acquerelli e incisioni. Da un salone attiguo alla Biblioteca e Museo Comunale a Palazzo San Domenico, al Castello, nel 2006 la collezione fu definitivamente trasferita a Palazzo Della Marra.

Dieci anni dopo, quindi, si è voluto rendere  questo luogo “casa” di De Nittis,  inquadrandolo nel programma regionale di destagionalizzazione delle iniziative di promozione “InPuglia365”, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico-culturale di cui la Barletta dispone, mettendolo a disposizione dei cittadini e dei turisti affinché possa essere apprezzato nel pieno delle sue potenzialità.

Disposto su due piani, il variegato corpus di opere è messo in mostra insieme a documenti storici e al pastello “Signora in giardino”, unica opera non appartenente all’artista, donata a Barletta dal collezionista parigino Jacques Vivien Asnières nel 1991. Il percorso vuole rappresentare una sorta di racconto della ricerca artistica di uno dei maggiori pittori italiani dell’ottocento, evidenziandone i tratti stilistici e tecnici, tra affinità con i contemporanei, anticipazioni di correnti future, arricchendosi di supporti multimediali per la didattica e tecnologici come le video-guide. Una ulteriore occasione per approfondire le tematiche e il vissuto di De Nittis sarà offerta dal catalogo completo e organico della collezione delle opere. Il volume, curato da Christine Farese Sperken, Editore Mario Adda, approfondisce ogni aspetto del lascito dell’artista – consistente in studi, bozzetti, quadri non finiti e in una importante cartella di incisioni dell’artista – ordinato secondo criteri tematici e di affinità, con ulteriori contributi riguardanti la storia, l’architettura e le decorazioni pittoriche dello splendido Palazzo a cura di Nicola Zito.  Uno strumento inedito, insomma, che offre una lettura chiara dell’esperienza di De Nittis e diviene una guida per riscoprire la collezione, offerta al pubblico sotto una nuova luce.