La storia di Ciccio Calabrese è quella di un giovane ventisettenne che ogni giorno lavora nell’attività di famiglia. La storia di Ciccio diventa speciale quando inizia il suo percorso nel favoloso mondo animale:“Amo i gatti perché sono sinuosi, magici e particolari, per questo ho deciso di dedicare loro tutte le mie cure. Ho imparato che aiutare fa bene al cuore e alla coscienza poi gli animali sanno essere estremamente riconoscenti, a differenza talvolta di alcuni esseri umani“. Dopo molti salvataggi e un accumulo di esperienza Ciccio amante dei gatti, ha incontrato Annarita, appassionata anche lei e dedita al salvataggio dei gatti di strada, insieme hanno dato vita a ”La ludoteca felina”, Enpa sezione Barletta, in via Medaglie d’oro, un’associazione interamente dedicata alla tutela dei gatti in stato di abbandono, inaugurata pochi giorni fa.

Quali esigenze vi hanno spinto a creare un’associazione?

«Io e Annarita Distaso eravamo due semplici persone che davano da mangiare ai gatti randagi, dopo il mio ennesimo soccorso di un randagio, episodio poi da me denunciato alle autorità, ho ottenuto il Soccorso h24 nello scorso 2015, effettuando le mie attività grazie al grande raggio di influenza raggiunto tramite facebook. Poi la svolta con l’associazione che ci consente di effettuare le nostre attività con una base in cui poter offrire le migliori cure ai nostri piccoli amici.»

Quali sono i servizi che offrite alle utenze?

«Aiutiamo tutti coloro a cui capita di trovare un gatto, spesso i recuperi non sono effettuati con criterio, talvolta ci capita che ci arrivino cuccioli che stanno ancora prendendo il latte dalle loro mamme che magari si sono momentaneamente allontanate solo per procacciarsi del cibo, quindi grazie alla nostra esperienza indichiamo ai nostri utenti cosa fare esattamente o ci incarichiamo noi in prima persona delle cure necessarie. »

Ci sono dei contributi che aiutano associazioni di volontariato come la vostra a fronteggiare le spese quotidiane?

«L’amministrazione comunale grazie all’attivazione del soccorso h24 come da legge ci ha alleggerito di gran lunga delle spese che sosteniamo per i gatti randagi, patrimonio indisponibile dello stato e del comune di appartenenza. »

In che modo vi suddividete i compiti tu e Annarita?

«Io e lei ci completiamo moltissimo a livello “professionale”, io sono la parte razionale e lei quella emotiva, insomma un duo perfettamente funzionante. Non ci sono ruoli tra di noi, entrambi siamo segretari, ci occupiamo delle catture, pre-affidi, post-affidi, ognuno fa ciò che deve al momento giusto in base alla disponibilità.»

L’amore per gli animali credi sia qualcosa di innato o potrebbe essere un sentimento coltivabile?

«Sfato sempre i miti sui gatti, ho quattro gatti a casa e tre colonie feline sparse sul territorio, così come i gatti di casa anche quelli di colonia sono morbosamente legati a me, tanto che spesso mi ritrovo ad andare in giro con sei sette gatti che mi seguono, anche se hanno appena finito di mangiare. Invito sempre coloro che sono reticenti ad approcciarsi ai gatti, lo dico anche alle mie amiche, per far si che ogni fobia possa essere sfatata. Quindi, si, credo che l’amore per gli animali vada anche coltivato.»

Cosa percepisci quando salvi un gatto? E qual è quel salvataggio che non dimenticherai mai?

«Dipende dal recupero, ci sono giorni che abbiamo l’adrenalina in circolo, la gente che guarda, il gatto impaurito, ogni situazione è differente, per fortuna abbiamo una buona praticità nel recupero sia di cuccioli che di gatti adulti, i rischi sono anche molti, però è sempre una grandissima soddisfazione, non solo recuperarli e metterli in sesto (li teniamo infatti in quarantena per un periodo determinato) ed infine di trovar loro un’adozione in casa, questa è una sensazione davvero magnifica. È stato davvero emozionante quando nella domenica delle Palme 2015 dei ragazzi mi hanno portato dei cuccioli a casa che ho allattato ogni tre ore; la scena più terrificante è stata quella del recupero di un gattino che stava per perdere un occhio, con la mamma nei paraggi che non appena ha sentito il cucciolo in difficoltà si è avventata contro Annarita, essendo le mamme gatto molto protettive, farebbero di tutto per proteggere i propri figli mettendo a rischio la propria incolumità, c’è molto da imparare dagli animali, non smetterò mai di dirlo.»

In che modo i cittadini comuni contribuiscono alla vostra causa?

«Alcuni lo fanno tramite raccolte alimentari, conoscenze, familiari, amici che seguono il nostro operato e che ci donano cibo o materiale per lettiere e tutto ciò che può esserci necessario nella nostra attività.»

State organizzando il vostro staff per il prossimo anno?

«Reclutiamo sempre nuovi volontari e nuovi sostenitori, sono aperte infatti le iscrizioni della nostra associazione per il 2017. Ci auguriamo un futuro sempre migliore per i nostri piccoli amici ed una Barletta sempre più animalista.»