Qualche giorno fa vi abbiamo proposto una gallery del progetto “Arè-make” di Luigi Cascella, che ha suscitato anche l’interesse di La Repubblica Bari, Radio Selene e Radio Capital, che hanno invitato il giovane graphic designer alle loro trasmissioni radiofoniche. Oggi conosciamo meglio il giovane barlettano che ha mostrato un lato nuovo della sua città, rendendola protagonista delle cover degli album musicali più famosi di sempre. Dopo aver frequentato per un anno e mezzo la facoltà di ingegneria, Luigi ha seguito il suo  vero sogno iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti di Foggia, dove frequenta ora il secondo anno di grafica. Grafico di Carlo Cafiero Web, si diverte con Photoshop e programmi di grafica, che pubblica sulla sua pagina Facebook “Luigi Cascella GGG Graphicc Design”. «Il progetto “Arè-make” è nato per caso.- ha affermato nel corso di un’intervista- Qualche mese fa non possedevo neanche una macchina fotografica, ma ho dovuto comprarla per ragioni universitarie. Avevo già in mente un’idea di usare persone e luoghi comuni per ricreare le copertine di album famosi. Non mi aspettavo un tale riscontro, invece tantissime persone mi hanno contattato per essere coinvolte nel progetto, per darmi consigli o farmi complimenti. Ho anche chiesto aiuto attraverso dei sondaggi per realizzare alcune immagini, sui luoghi più adatti da fotografare».lu

Tra i tanti scatti fatti per gioco, ce ne sono alcuni che suscitano una riflessione. Il rifacimento di “The wall” dei Pink Floyd, ad esempio, recupera un pezzo della nostra storia, immortalando il muro di Piazza Caduti in guerra, segnato dai colpi di fucile che uccisero 12 vigili urbani durante l’occupazione tedesca. Ma il remake che senz’altro mostra un lato critico è quello che vede la cementeria di Barletta sullo sfondo della cover di “Animals” dei Pink Floyd. «In quel periodo si parlava molto delle emissioni sospette provenienti dalla cementeria. Così ho voluto realizzare un atto di denuncia, come lo è d’altronde lo stesso album dei Pink Floyd.» ha aggiunto Luigi. «Nelle altre invece ho voluto valorizzare la nostra città in maniera giocosa e simpatica, perché ritengo che Barletta abbia un panorama culturale e artistico molto vasto e troppo poco valorizzato».

Quando gli ho chiesto se si aspettasse un tale successo, mi ha risposto ancora incredulo: «Una bella sorpresa è stata vedere una gallery dedicata a me su Repubblica. Molta gente ha apprezzato le mie rielaborazioni anche senza conoscere le cover originali, ed è stata spinta a conoscere delle pietre miliari della musica di tutti i tempi. Io vivo di musica, per cui per me è stato naturale unire le mie abilità grafiche alla voglia di fotografare la mia città e infine alle mie conoscenze musicali. Ma mi piace pensare di aver creato una nuova prospettiva e che adesso la gente possa vedere alcuni luoghi di Barletta con occhi diversi».

Per quanto riguarda progetti futuri, Luigi preferisce occuparsi di una cosa per volta, e la sua fantasia in questo progetto non si è ancora esaurita. «é un progetto potenzialmente infinito, perché sono migliaia gli spunti derivanti dal mondo della musica. Sicuramente accetterò le richieste di tante persone che si sono proposte di impersonare cantanti o personaggi di cover, in modo da continuare a rendere la gente comune protagonista delle icone musicali del presente e del passato».