Hanno un nome e un volto i mandanti, i complici e l’esecutore materiale del delitto che il 25 ottobre 2012, dopo 20 giorni di agonia presso l’ Ospedale “San Paolo” di Bari, aveva portato alla morte del 32enne barlettano Michele Pellizzieri: l’uomo fu ferito mortalmente mentre stava lavorando ad una bancarella, in un agguato con colpi di arma da fuoco il 5 ottobre 2012 in Largo San Nicola (oggi Piazza Divittorio). A far luce sui fatti di sangue sono stati i Carabinieri del Comando  Provinciale di Bari, che hanno eseguito nelle scorse ore alcuni arresti.

L’efferato omicidio avvenne in pieno centro: Pellizzieri, giovane pregiudicato del posto, venne preso sotto braccio da due complici, proprio per indicarlo con certezza al sicario, che lo raggiunse e lo freddò con 5 colpi calibro 9. Stando alla ricostruzione degli investigatori, il sicario aveva agito tra la folla a volto scoperto e la sparatoria era stata preceduta da una violenta discussione tra Pellizzieri e il suo assassino.Al centro della vicenda, i lucrosi interessi legati al controllo delle attività illecite in città. Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Barletta, hanno consentito l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati durante una conferenza stampa presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari.

I FATTI- Alle prime ore dell’alba, a Barletta e Foggia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ruggiero Lattanzio detto “Rino non lo so”, Luigi Marchisella inteso “lo zio”, Giuseppe Cirino e Pasquale Lattanzio detto “fanale”, ritenuti, in concorso, mandanti ed esecutore materiale (Cirino) dell’attentato, compiuto con 5 colpi calibro 9, ai danni del pluripregiudicato Michele Pellizzieri. Il provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Bari Dr.ssa Piliego, su richiesta del coordinatore della DDA di Bari Dr. Pasquale Drago, scaturisce dalle indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Barletta. Le complesse investigazioni condotte hanno dimostrato come Lattanzio Ruggiero e Marchisella Luigi avevano deliberato l’omicidio per ragioni di contrasto con il Pellizzieri in ordine al controllo delle attività illecite nella città di Barletta, procurandosi l’adesione del Cirino Giuseppe, che così istigavano e determinavano a commettere il reato. In particolare, le indagini hanno evidenziato come i due Lattanzio avessero preso sotto braccio il Pelizzieri, proprio allo scopo di indicarlo, senza ombra di dubbio, al killer. Una volta defilatisi i due complici, il Cirino, approfittando del momento opportuno per agire, aveva eseguito materialmente l’attentato, esplodendo all’indirizzo del Pellizzieri cinque colpi di pistola. Nel frattempo, Marchisella Luigi, che già in precedenza aveva provveduto ad organizzare le modalità per la fuga dell’assassino, ne aveva dato concreta attuazione, essendo presente sul luogo dell’attentato ed attivando con una telefonata l’intervento di altro complice, Sabino (Grossale in seguito a sua volta deceduto) il quale aveva prelevato il Cirino sulla litoranea di Ponente a Barletta.
Le complesse indagini, fatte di pedinamenti, servizi di osservazione ed intercettazioni, sono state corroborate dalle convergenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno contribuito a confermare in maniera esaustiva un quadro probatorio decisamente consistente che era già stato messo in luce dagli accertamenti dei Carabinieri. I quattro arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Trani.