Si è aperta ufficialmente la settimana che condurrà alla 13^ Convention FIOF / Fondo Internazionale per la fotografia, video e comunicazione visiva che, sotto il titolo “It’s Time” da venerdì 10 fino a domenica 12 marzo  farà di Orvieto la capitale internazionale della fotografia open gallery di mostre nelle sedi istituzionali e commerciali dalla Sala dei Quattrocento del Palazzo del Popolo, il Palazzo dei Sette, Palazzo Coelli, la Chiesa dei Santi Apostoli, la Chiesa di San Giacomo. Novità di questa edizione sarà la presenza di quattro attività private nei panni di sedi di esposizione: Hotel Piccolomini, Spazio Manassei gioielli, Fenis Abbigliamento e Ristorante “Le Grotte Del Funaro”. Il Tempo è insieme titolo e tema dell’evento che si svolge su tre giornate dense di iniziative: dibattiti, workshop, proiezioni, letture portfolio, mostre fotografiche, istallazioni, percorsi espositivi ed installazioni nelle strade e nelle piazze cittadine, flash mob, competitions – FIIPA2017, ed ospiti tra i più noti nel mondo della fotografia e del movie. Ancora una volta Orvieto è capitale della Fotografia Italiana ed Internazionale per un  evento che si conferma come  importante palcoscenico internazionale per la fotografia moderna e contemporanea. Quest’anno, tra gli ospiti, è da sottolineare una presenza della delegazione russa e degli autori russi con i quali sono stati recentemente siglati accordi di interscambio culturale e commerciale, successivi alla presenza del Fiof al Photovisa in Russia.

La convention del Fondo Internazionale per la Fotografia organizzata da Fiof, Confartigianato Imprese, Cna e Confcommercio Imprese per l’Italia con il patrocinio del Comune di Orvieto e della Regione Umbria, giunta alla 13esima edizione, sarà sostenuta da Cassa di Risparmio di Orvieto, Consorzio Orvieto diVino, Gruppo Banca Popolare di Bari, Album Epoca, FotoCine, Scuola Romana di Fotografia e Cinema, Sprea Fotografia, Giemme, 60 Passi, L’Arte della Cornice, ModaEffe, EcoBioTecnica, Pmc, Cargraphik, Legren, Ciemme, FotoEma, Aic Carnimeo, New and Best, Raw Lab ed Elzevira. Indiscussa capitale della Fotografia Italiana ed Internazionale, Orvieto da venerdì 10 a sabato 12 sarà pacificamente invasa da fotografi e videomaker, professionisti e studenti, pronti a confrontarsi sul valore e l’etica della fotografia e del video, incontrando e confrontando stili, eccellenze e professionalità nazionali ed internazionali, fra cui:

-Mariya Kozhanova (Declared Detachment)

La serie rappresenta una generazione di russi, nati in un’epoca in cui una società ben organizzata e un’identità ben definita sembrano distanti. Tutti i miti e le credenze che avevano guidato le generazioni precedenti sono state distrutte: i ragazzini crescono “nudi”. (…) Le giovani generazioni di russi non si vedono offrire ideali, significati e fedi prestabilite: sono un mix di culture totalmente differenti. Alcuni di loro hanno trovato la loro via attraverso la cultura giapponese di massa nota come “cosplay” (…) Questa generazione è fuggita in una ideologia differente e ha cercato di costruire il suo mondo illusorio sulle rovine del passate. Ma sono le loro idee abbastanza forti per un nuovo assetto societario o sono solo una temporanea via di fuga dalla vita di ogni giorno?

Andrey Semenov (Invasion)

“L’uomo vince la natura” – ci dicevano nella scuola cominciando dalle elementari. E noi bambini delle grandi città ci credevamo facilmente. Ma bastava uscire dalla porta e lasciare il famigliare spazio urbanistico questa fede si è svanita in un attimo. Questo progetto  è stato realizzato in Russia, sulla penisola Kolsky, sulla riva del Mar Bianco (fa parte del Mar Glaciale Artico). Era la terra dei ricchi produttori del pescato, terra rigida per il vivere. Ma adesso è nello stato di abbandono dopo i bruschi cambiamenti nel paese 20 anni fa. La gente ancora si aggrappa ai sassi e alla riva, ma adesso questo luogo assomiglia ad un campo dopo la battaglia. I vincitori sono andati via lasciando qua e la gli artefatti della loro superbia come quando lasciano le lattine vuote o i mozziconi dopo il picnic. I re della carta autonominati, lo sconfitto non ha notato che avete lottato contro di lui.

-Elena Datrino (Facce da blogger)

Il Blogger non è un giornalista, non è un opinionista, né uno scrittore, un fotografo o un videomaker, eppure è l’insieme di tutte queste cose. È una figura attuale, capace di interagire con i nuovi mezzi di comunicazione, connessa con la realtà e contemporaneamente col proprio mondo, con sé stessa o con l’idea di sé che intende trasmettere, infine profondamente legata al pianeta. “Mi affascina chi utilizza un mezzo così privato come la scrittura rivolgendosi al mondo intero e che con personalissima libertà costruisce una propria posizione con un seguito, un pubblico che sceglie il suo punto di vista per informarsi, divertirsi, e con il quale identificarsi. Dopo i primi ritratti ho capito di trovarmi di fronte a fortissime personalità piene di iniziativa e inventiva. C’è chi con il blog ha integrato un mestiere, chi lo ha trovato, chi ha sostituito lo psicologo e chi lo è diventato per qualche lettore.

-Vittore Buzzi (Al cuore nero)

Nasce a Milano nel 1968. Una laurea in Economia e Commercio all’Università Luigi Bocconi, studia fotografia alla Riccardo Bauer e continua il suo percorso. Giornalista in un quotidiano della Svizzera Italiana, si dedica interamente alla fotografia collaborando con importanti fotografi di arte e di moda. Vincitore di prestigiosi premi nazionali ed internazionali di fotografia di ricerca e di reportage tra cui il Premio della Federchimica, il Premio della Provincia di Milano, lo Yann Geffroy Award e il World Press Photo 2013; annovera numerose mostre in Italia e all’estero. In quasi tutta la regione del Nana Mambéré l’opera dei betharramiti è stata ciclopica, se vista in prospettiva. Quattro filoni d’azione: scuola, sanità, agricoltura, cooperazione. Oltre 50mila bambini hanno frequentato le loro classi, più di 100.000 persone sono passate dalle loro cure, più di diecimila famiglie hanno beneficiato del micro credito per acquistare sementi. Sono numeri pesanti che si raggiungono solamente in decine d’anni di lavoro, rimanendo sul posto anche quando tutti scappavano per la guerra e condividendo il destino della gente comune. £Rientro con un bagaglio di esperienze umane enormi. Da persona laica, religiosa ma non praticante, ho sempre pensato che la fede fosse qualcosa di astratto e intimo che non si potesse comunicare o trasmettere. Quanto mi sbagliavo…”.

-Danilo Balducci (Still)

“Still” in inglese significa ancora, sempre, tuttora, ma anche fermo, tranquillo, calmo.

Non a caso il fotografo ha usato un termine tanto generico quanto profondo, per raccontare le stragi naziste sul baltico, dove sono morte migliaia di persone. E proprio dalle 20 foto in bianco e nero si respira un forte odore di immobilità, come se quei paesaggi fossero sempre stati così, e nella loro innocenza non abbiano mai vissuto le brutture della storia. “Per questo progetto sono stato in Estonia, Lettonia e Lituania  – spiega Balducci-appena ho visitato i luoghi delle stragi mi sono sentito spiazzato. Sono tutti vuoti, non c’è niente e così mi sono trovato a vivere un viaggio intimistico, cercando di capire prima di tutto con me stesso il significato che davo io al mio progetto, e solo dopo a declinarlo con i mezzi che avevo”. Still – Sites of memory in Baltic Area, presenta 20 foto che fanno un salto indietro nel passato: “Sono tornato negli anni ’40, usando tutte macchine fotografiche dell’epoca . Ho scattato con Agfa box e una vecchia Rolleicord”.

-Jessica Morelli(IPhone Art)

Dal 1991 ha dato vita allo studio fotografico Intraprese Fotografiche, che ha fatto della fotografia pubblicitaria ed aziendale-industriale il focus del proprio lavoro. Nel 1990 consegue il diploma con una tesi sulla fotografia industriale c/o l’Istituto Europeo di Design di Milano. Alla fotografia commerciale, vissuta come continua scoperta, affianca lavori personali di ricerca in cui la fotografia diviene pretesto per l’osservazione quotidiana, armonia estetica e ricerca formale. Sviluppa diversi progetti di IphoneArt. Blogger molto seguita gestisce anche un proprio canale di Youtube che ha ormai ottenuto oltre 850.000 visualizzazioni. Formatrice nel settore della fotografia e post-produzione realizza molte esperienze di fotografia per bambini nelle scuole.

-Catia Mencacci (Sommessamente albeggiamo)

Nata a Cortona (Arezzo), si avvicina alla fotografia in età adulta, nel 2012. Trova sin dalle prime lezioni un grande interesse che in breve tempo si trasforma in passione; in particolar modo la sua inclinazione è rivolta verso un genere onirico ed impressionista, su immagini che trasportano lo stato d’animo del lettore in un mix di emozioni che vanno dallo smarrimento alla solitudine, dal disagio alla malinconia. Nell’aprile 2014 espone nella suggestiva Sala della Carbonaia a Foiano della Chiana (AR) con una sua prima personale mostra dal titolo ‘Avvistamenti, sviste e visioni’; riceve il premio dalla Fiof come 1° classificata al concorso ‘Mutamenti’ cat. Amatori sezione ‘Arte’ nel Febbraio 2016; nel Marzo 2016 espone ad Orvieto nella mostra collettiva della Fiof, oltre ad varie esposizioni in occasione del Revolution Summer Festival a Lanciano (CH), Barletta (BA), San Benedetto del Tronto (AP), Castellamonte (TO), Larino (CB); nel giugno 2016 riceve una Onorable Mention dal MIFA categoria Fine Art-Abstract.

-Nadia Baldo (Il bello dell’industria)

“….lavoro spesso all’interno degli stabilimenti industriali, fotografando macchine e processi lavorativi…..” “….rimango affascinata dalla bellezza che si può trovare in luoghi o in ambiti in cui non se ne sospetterebbe la presenza….Platone ci insegna che la bellezza è portatrice di alti valori ed è fortemente educativa. Ci suggerisce quanto essa sia necessaria nella vita degli esseri umani…

Vito Fusco (Incroci)

Nato il 20 Giugno 1980, vive a Positano.

“Mi sono avvicinato alla fotografia per “colpa” della mia compagna, che si interessava di arti visive e plastiche. Era semplicemente un gioco, ma molto piacevole e congeniale. Mi sono affezionato al mezzo e innamorato dell’idea di poter esprimere, di potermi esprimere, di poter lasciare un messaggio. Il momento chiave è l’incontro con uno dei maestri norvegesi della fotografia: Morten Krogvold e della sua compagna di vita Tarand. Erano clienti di vecchia data del ristorante dove lavoravo. Per due settimane Morten ha vestito i panni di “Pablo Neruda” nel film con Massimo Troisi: “il Postino”. Due settimane nella quale mi ha preso per mano e mi ha incantato con le sue lezioni sul colore e sulla forma, parlando di Kandisky, della luce e della composizione. Da lì a poco ho abbandonato il lavoro al ristorante e mi sono lanciato a pieno nella formazione seguendo seminari e workshop per dedicarmi alla “scrittura con la luce”. Dopo qualche anno ho creato Arkimedia Lab con Antonio Casola (Web Designer), un’agenzia che si occupa di comunicazione visiva. Nel gennaio ’09, ho ottenuto una pubblicazione sul National Geographic Italiano, poi su El Pais fino a vincere il concorso indetto da Nikon nel 2010. Ho conseguito il diploma di Advanced Color Correction Class di Dan Margulis e poi il Master in Fotografia dello IED di Milano a cura di Silvia Lelli”. Nel 2017 ha vinto il premio Best of  Houzz – Design 2017 per la fotografia di interni.

Francesco Ciccotti (PanoramicaMente)

Il titolo nasce dal binomio tra foto Panoramica, come ripresa ad ampio angolo e Mente, come visione wide con i nostri occhi, molto aperta al Mondo che ci circonda. È la voglia di rappresentare in ogni singola immagine, tutto ciò che la mente, ha registrato attraverso lo sguardo in un medesimo istante, in uno stesso momento; è tutto ciò che io come fotografo, sono stato stimolato a fotografare e a condensare in una singola immagine. Il tema della Mostra è il paesaggio intorno a noi, fatto di visioni sospese al suolo…di luoghi non luoghi e di immagini reali che appaiono surreali con un gioco di bidimensionalità e tridimensionalità…una forma di espressione ironica e provocatoria. Le foto riguardano la natura e i luoghi dell’Arte Classica, rappresentata con dei piccoli Mondi, depurate da ogni forma di civilizzazione selvaggia, da cui negli anni sono stati sempre più annientati; esaltando uno spaccato dell’ambiente rurale che limita e confina la cementificazione impetuosa, quasi a voler rappresentare la rivincita della natura e dell’Arte sul progresso. “PanoramicaMente” è un lavoro tra Fotografia e Design. Il progetto è composto da una sessantina di opere, stampate su tela, in medio e grande formato (100×100 e 50×50). Le Stampe constano di una creativa possibilità espositiva modulare.

-Stefano Lunardi (Vibrazioni)

2015, dichiarato dall’UNESCO anno mondiale della luce. La luce del sole, la luce artificiale come bene prezioso, le ricerche per l’utilizzo della luce come le fibre ottiche, i laser etc.. “Ma io credo in un altro tipo di luce e su quello concentro il mio lavoro. Siamo fatti di vibrazioni, cioè siamo fatti di molecole e atomi, ma siccome gli stessi atomi sono in realtà onde elettromagnetiche, sono anche essi vibrazioni, o meglio frequenze vibratorie. L’universo, il mondo e l’essere umano sono vibrazioni. Ognuno vibra in modo diverso, ha una sua frequenza, più veloce, o più lenta. I gas sono costituiti da particelle che vibrano molto più velocemente di quelle che costituiscono i solidi…cosi le energie sottili hanno una vibrazioni più elevata delle energie “grossolane”, quelle che costituiscono la materia (…)I nostri corpi sottili, auree e chakra, emanazioni di noi stessi, si allungano, accorciano cambiano, ruotano si fondono con i campi energetici delle altre persone , cose, animali; siamo tutti collegati e immersi in un unico enorme mare di energia, di coscienza universale: tutto si crea nulla si distrugge veramente, persino le situazioni, le emozioni sono transitorie, come dicono i buddisti , tutto è impermanenza. Forse anche gli angeli sono fatti della stessa energia?”

-Roberta Manzin (Il Sé Onirico)

L’idea parte da un lavoro introspettivo personale, tra domande, sogni, disorientamento, fuga, consapevolezza, protezione. In un obnubilamento del corpo che fa spazio all’anima. Nell’idea che –nudi in se stessi- si arrivi alla verità: l’autenticità.  Per arrivare a questo occorre lasciar spazio –in un ascolto sacro- a visioni, drammi che sconfinano nell’ onirico, alla sensibilità, al coraggio, all’anarchia emozionale. Partendo dal presupposto che la realtà intima, spesso mutevole e ignota,  rifletta pezzi di un Sé intero, altrimenti camuffato e soffocato (e pertanto disperso) in un palcoscenico che fa delle convenzioni e degli stereotipi, gli attori protagonisti, pur di sentirsi ‘parte’ del copione.

-Maxim Marmur (People of Coal)

Nato a Tashkent, la uzbeko SSR (ora Repubblica dell’Uzbekistan), nel 1968. Ha iniziato la sua carriera fotografica professionale nel 1987 a Omsk, SFSR russo (ora la Federazione Russa) nel giornale Molodoy Sibiryak [Young siberiano]. Servito nell’esercito sovietico. Ha lavorato come fotografo personale per i periodici Omskaya Pravda [Omsk verità], Vecherny Omsk [Sera Omsk], e Sovetsky Voin [Solder sovietica]. Nel 1990, ha contribuito alla Komsomolskaya Pravda [Komsomol verità], [Novosti Moskovskiye Moscow News], Russkiy Telegraf [russo Telegraph], tra gli altri. Nel 1998-2003, è stato un fotografo personale della agenzia di stampa Associated Press; nel 2003-2008, di Agenzia France-Press. Nel 1996 e nel 2000, Marmur è stato tra i finalisti del Premio Pulitzer di essere parte del team della sede di Mosca di Associated Press. Nel 2001, è stato concesso il premio di eccellenza al concorso Pictures of the Year International. Cinque anni più tardi, il suo lavoro ha ricevuto il secondo posto nella nomina Edition Giornale / Global News of the Best di fotogiornalismo. Ora è un fotografo freelance e ambasciatore di Leica in Russia. Nel 2016 gli uomini espositivo di Maxim di carbone e di laboratorio si sono svolte all’interno del programma del Festival Internazionale di Fotografia PhotoVisa a Krasnodar, Russia.

Pietro Politi (Sinapsi clandestine)

Nasce il 20 aprile del 1991, a Reggio Calabria. Sempre appassionato alle arti, in particolare la musica, appena terminati gli studi scientifici presso la sua città intraprende la strada della fotografia, dopo essere rimasto folgorato dalla possibilità di raccontare tramite questo mezzo.  Appassionato nel raccontare storie, collabora attivamente con il gruppo di artisti “Pagliacci ClanDestini”, con il quale ha realizzato due progetti: il primo per raccontare l’essere artista pagliaccio, il secondo, ad Ottobre, in Grecia, per raccontare e denunciare la situazione dei migranti siriani nei campi governativi in Grecia, da cui viene la mostra “Magazzini di Anime”. La contrapposizione tra la vita reale e la vita da artista, il non sorridere negli scatti, sono piccoli elementi voluti per riuscire ad entrare nell’animo dell’osservatore, per cominciare il percorso che porterà a fare la propria scelta di vita.

La convention “Orvieto Fotografia” 2017 racconterà l’evoluzione della fotografia attraverso gli anni, lo sviluppo delle nuove tecnologie e la necessità di restare autentica: un dibattito aperto tra innovatori e conservatori per comprenderne le rispettive ragioni e riuscire a trovare, fra le due opposte visioni, il punto di equilibrio totalizzante. La fotografia continua ad essere in fermento e nulla può arrestare la sua evoluzione: tuttavia possiamo scegliere da che parte stare, scegliere qual è il nostro posto e soprattutto cogliere il nostro momento!