Mentre Roma si prepara ad accogliere decine e decine di capi di Stato e di governo, oltre alle principali rappresentanze dell’Unione europea, il prossimo sabato 25 marzo per le celebrazioni dell’anniversario di quei Trattati che furono siglati sessant’anni fa in Campidoglio, anche Barletta non dimentica l’importante evento storico. Ieri sera nella cornice di Palazzo Della Marra, per i sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma per il Mercato Comune e per l’Euratom, si è svolto l’incontro titolato “L’integrazione europea a 60 anni dai Trattati di Roma: bilanci e prospettive” organizzato dalla Società di Storia Patria per la Puglia-sezione “Santeramo” di Barletta, con il patrocinio del Comune di Barletta e della Provincia di Barletta-Andria-Trani, avente come partner l’associazione CTG-gruppo “Leontine” e la Prefettura.17431568_10210946820359920_2039292614_o

Una celebrazione, quella barlettana, che Antonietta Magliocca, presidente della sezione di Storia Patria ha voluto definire come non celebrativa, ma di riflessione, in un momento particolare in cui sorge la necessità di dirsi con consapevolezza e orgoglio di essere europei. Il Prefetto, Clara Minerva, ha infatti subito centrato il senso dell’incontro parlando dell’obiettivo della costruzione definitiva degli Stati Uniti d’Europa, cercando insieme di superare i mali che affliggono questo continente; il terrorismo che ancora oggi prende le prime pagine dei giornali, per quanto è accaduto a Londra; ma anche il problema dell’immigrazione, per cui la Minerva ha ricordato che la Prefettura ha preparato in questi anni ben 18 centri di accoglienza nella Provincia, ma anche che risulta necessaria una politica unica d’integrazione per una realtà che rischia di ricadere esclusivamente su alcuni Paesi. L’incontro è stato coordinato dagli interventi di Raffaele Fiore come socio della stessa associazione, sollecitando alla necessità di un’Europa unita. Relatore della preziosa serata è stato il prof. Ugo Villani, docente presso l’Università di Bari di Diritto internazionale e presidente della Società italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea, uno dei massimi esperti in materia che ha ricordato le tappe principali conseguite in questi sessant’anni, ma che oggi vengono minacciate da un populismo distruttivo in grado soltanto di alzare muri, da un’antipolitica spesso xenofoba non in grado di cogliere il significato della portata che i grandi padri dell’Europa come Alcide De Gasperi, Robert Schumann, Jean Monnet, Konrad Adenauer seppero disegnare per noi. Nel 1957 a Roma si istituisce la Comunità Economica Europea fra Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda e Germania ovest. Gli stessi Paesi che già nel 1951 avevano aderito alla CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), trattati principalmente commerciali ma che già racchiudevano un profondo senso politico e una visione futura basata su quei valori fondanti, richiamanti il Manifesto di Ventotene scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1944. 17475414_10210946794559275_1802908414_oLe tappe fondamentali costruiti intorno ad una successiva cooperazione fra gli Stati, creando l’importanza della cittadinanza europea, cercando di coinvolgerci quanto più nella politica comune attraverso l’elezione diretta del Parlamento, l’unione monetaria rappresentata dall’euro cui hanno aderito solo alcuni Stati membri. Infatti, Villani ha fatto riflettere su una questione che pare di estrema attualità, cioè la creazione di un’Europa a più velocità, che di fatto già esisterebbe secondo il professore visto che proprio l’unione monetaria appartiene solo a una parte che ha accettato alcuni vincoli e privilegi, o anche lo stesso Accordo di Schengen che apre le frontiere fra i Paesi firmatari. Tra le grandi opportunità offerte dall’unità europea, ricordiamo l’Erasmus che nasce nel 1987, il programma di mobilità studentesca fra le università europee; altra tappa fondamentale nel 1993 con il Trattato di Maastricht che istituisce l’Unione Europea, ufficializzando l’unione non più solo economica ma anche politica. Nel 2002 l’euro diviene la moneta ufficiale utilizzata in questi paesi. Importante e degno di nota anche il passaggio del 2012 in cui l’Europa vince il premio Nobel per la pace, senso profondo per cui l’istituzione europea era stata sognata prima e realizzata poi. Tra i passaggi bisogna però anche ricordare la Brexit del 2016.17455207_10210946787839107_1385372726_o

È importante che oggi si torni a parlare con gioia e cerimoniosa partecipazione di Unità. È proprio questo il momento di rilanciare il sogno di Ventotene, in un momento in cui l’Europa ha bisogno di ritagliarsi dei propri spazi per affrontare al meglio e con più forza le problematiche internazionali. Gli studenti della scuola media “G. De Nittis” hanno realizzato un breve video, proiettato per l’occasione.

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