«Due anni fa, accogliendo le varie istanze di cittadini pervenute nel nostro Partito, questa Segreteria verificava e denunciava, in diretta dalla spiaggia di Ponente e da una risalita dell’Ofanto l’allarmante stato di inquinamento del nostro mare. A distanza di due anni, cosa è cambiato?» Sul tema del mare inquinato a Barletta interviene il Segretario cittadino del Partito Democratico, Franco Ferrara.  «Se fossimo personaggi in cerca di autore diremmo “assolutamente nulla!” Ma in realtà dobbiamo prendere atto, con compiacimento, che l’acqua nel tratto di mare prospiciente il depuratore “normalmente” appare pulita e trasparente, salvo momenti straordinari come avvenuto negli ultimi giorni a causa di malversamenti che nulla hanno a che fare con il depuratore. Va dato merito all’entrata in funzione, anche se parziale, dell’aggiornato impianto di depurazione di Barletta, in quanto, come affermato dai tecnici dell’AQP, è stato potenziato di oltre il 30% della capacità precedente; altrettanto considerevole è risultata la messa in sicurezza della condotta sottomarina che, riparata nei punti di rottura, disperde interamente i reflui più depurati,  a Km 2,5 dalla costa: si evita così ai bagnanti la non rassicurante visione di schiume, acqua giallastra e scarichi fognali».

Franco Ferrara, segretario PD-Barletta
Franco Ferrara, segretario PD-Barletta

Argomento da non sottovalutare per Ferrara è «la riconcettualizzazione dell’impianto: sempre a sentire i tecnici dell’Acquedotto, che hanno dimostrato grande professionalità e senso di responsabilità, dovrebbe consentire anche l’eliminazione delle emissioni maleodoranti che tanto affliggono i visitatori del Cimitero e buona parte a ovest della città. Ciò detto, la soddisfazione per il compimento, quantunque tardivo dell’opera, non archivia il complesso dei rischi della falda e del mare derivanti dagli inquinanti veicolati dall’Ofanto, dal Ciappetta Camaggi e da tutti gli scarichi abusivi presenti lungo la costa. In proposito si auspica che, l’istituzione a Barletta del DAP (Dipartimento Territoriale Arpa Puglia), come annunciato dall’assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo, comporti un monitoraggio continuo che sia la premessa sia per una bonifica dei “ricorrenti e puntuali” sversamenti inquinanti e criminali come quello avvenuto proprio in questi ultimi giorni, sia per quanto emerso dalla diffusione dei dati tutt’ora parziali ma allarmanti, rilevati dall’Arpa e che riguardano l’aria, il suolo e il sottosuolo dell’intero territorio dopo decine di anni di abusi incontrollati. Una cosa deve essere chiara a tutti, non si può pensare a una “strategia idonea di intervento” se non si dispone di un quadro analitico e completo della situazione! I benefici non si raggiungono solo perché qualcuno vuol diventare stella per una notte denunciando quello che già si conosce o scende in piazza a urlare o far cantare i bambini delle scuole o qualche altro che sventola striscioni, megafoni e tabelle tirate fuori dal gioco delle tre carte o che non vede o sa leggere i cartelli di divieto di balneazione. E’ fondamentale innanzitutto che ogni cittadino, faccia autocritica del proprio comportamento che non deve essere lesivo dell’ambiente in cui egli stesso vive e di cui deve essere conoscitore e vigile custode, denunciando prontamente agli organismi competenti comportamenti scorretti, che si ripercuotono negativamente sulla città e sui cittadini. L’indifferenza è connivenza! Non si può continuare ad accusare sempre qualcun altro, rischiando così di perdere di vista “il problema”. Sparare sul pianista è l’allenamento più facile per raggiungere la popolarità, specie se il pianista è l’Amministrazione. I risultati positivi si ottengono perché, ferma restando la collaborazione dei cittadini, si studiano le cause di un fenomeno, le si analizza in relazione a chi le subisce e a chi le provoca, si elaborano e si confrontano i relativi progetti risolutivi nelle diverse commissioni istituzionali, dove bisogna partecipare e collaborare, si procurano i fondi necessari e tutto questo, purtroppo, in un tempo burocratico talmente lungo da snervare anche il Dalai Lama. E se i progetti non ci sono, “hai voglia” ad andare in piazza! Ecco perché è importante che, sui tavoli decisionali a tutti i livelli, consigli comunali, commissioni provinciali, assessorati regionali, incarichi di sottogoverno bisogna eleggere “politici” che abbiano a cuore “il bene comune” del territorio e non solo il desiderio di un quarto d’ora di telecamera. Le Commissioni interne del Partito Democratico attivate da questa Segreteria, da tempo remoto, hanno attenzionato i problemi dell’ambiente barlettano e supportate da un attento studio sul Piano delle Coste, dei canali e dello stato dell’inquinamento costiero, hanno rilevato e denunciato pubblicamente che Barletta è “area sensibile” a proposito di scarichi in mare perché è nel mare che confluisce tutto quello che riguarda l’aria, il suolo e l’acqua. Finalmente, qualcosa in fondo al tunnel del problema del mare inquinato comincia a vedersi. Non illudiamoci, siamo ancora al “qualcosa”!  Il mare è trasversale e decisivo per gli interessi e per la vita di Barletta e dei barlettani; l’azione del Partito Democratico e dei suoi rappresentanti istituzionali, anche se rallentata da banali fastidi autolesionistici interni, continuerà caparbiamente affinché, nell’immediato futuro, le problematiche ambientali, senza volersi appuntare nessuna patacca sul petto e senza strombazzamenti, non siano fittiziamente risolte con certificati di analisi chimico-fisiche addomesticate e spesso discordanti. A questo punto, è doveroso un plauso al sindaco Pasquale Cascella rivelatosi sensibile alla problematica (partecipando alle commissioni PD) e approviamo e condividiamo pienamente le diffide, inviate ai sindaci delle altre città della Bat che scaricano nell’Ofanto e nel Ciappetta – Camaggi, a potenziare i propri depuratori e ad effettuare più controlli sui reflui da regalare al nostro mare. Apprezziamo la tempestività con cui ha preteso l’intervento degli analisti dell’Arpa a proposito della “schiuma nei canali”, per esaminare e valutare la tipologia degli sversamenti e risalire alle effettive responsabilità. Per quanto riguarda ancora il depuratore, sarà necessario far entrare subito in funzione l’impianto, tutt’ora inutilizzato, di affinamento delle acque reflue per ulteriormente depurarle e utilizzarle per irrigare le nostre colture. Tra l’altro è pure finanziato ! Solo con questo procedimento si rimette in mare un’esigua quantità di acqua vicina al potabile, che non aggredisce l’ambiente marino. Insoluto però rimane tutt’ora sulla litoranea di ponente, il problema del canale H e i suoi fratelli che continuano a sversare in mare il loro misterioso contenuto, sui quali, si resta in attesa di un progetto definitivo che li intercetti  e li destini, tramite vasche e collettori di zona a usi specifici, sottraendoli al mare. Progetto da realizzare in tempi brevi, per il quale è stato già destinato un cospicuo finanziamento che potremmo vedere ridotto se non si presenta rapidamente un progetto esecutivo. Il bando relativo dovrebbe essere espletato, speriamo, a settembre. Croce e delizia ma più croce rimane senza alcun dubbio, lo sottolineano anche i tecnici dell’AQP, l’Ofanto, il grande imputato, il grande incontrollato, il “fiume” che senza un serio accordo non solo interprovinciale ma anche interregionale, non troverà soluzione e difficilmente potrà tornare all’originaria condizione, e continuerà “nel suo lento scorrere” a portare nel mare quella putrida acqua marrone e maleodorante che in due anni non ha cambiato colore, mantenendo su di sè un potenziale rischio idrogeologico. Caracciolo e Mennea, nei ruoli che rivestono, hanno già dimostrato grande impegno per la risoluzione delle problematiche ambientali. Pertanto il Partito Democratico di Barletta gliene da merito e continuerà a sostenerli ed incoraggiarli nel loro operato».