A distanza di due anni dalla sua pubblicazione, “Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine” (ed. Cairo) resta di stringente attualità: l’autobiografico lavoro dello scrittore Tommy Dibari sarà presentato anche in Fiera del Levante domenica 17 settembre, nell’ultimo giorno dell’edizione numero 81 della campionaria in corso a Bari. L’appuntamento è alle 12: a intervistare l’autore nato a Barletta sarà Alessandra Erriquez, nella sede del Padiglione 138.  La storia di “Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine” è il diario di una giovane coppia che cerca di realizzare la più appassionante delle rivoluzioni: costruire una famiglia. Tommy e Doriana vogliono un figlio, lo desiderano ardentemente ma, come recita un antico detto ebraico, quando l’uomo pensa, Dio ride. E così i due vengono risucchiati in un percorso fatto di controlli, analisi, terapie di Gonal F, inseminazioni, fivet, tour religiosi in cerca della grazia, e diete stimolanti a base di peperoncino scaricate dalla rete. Il figlio però non arriva. Il tragicomico pellegrinaggio in lungo e in largo attraverso lo stivale continua tra ospedali, cliniche private, camici bianchi e camici sporchi.

Sarò vostra figlia

L’evento rientra nel calendario di Famiglie in Fiera, la Family House ideata e gestita dall’associazione di promozione sociale “Città dei Bimbi” presieduta dalla giornalista Elisa Forte. Un progetto fortemente voluto – per il secondo anno consecutivo – dalla commissaria della Fiera Antonella Bisceglia e realizzato grazie alla collaborazione  della Sezione Politiche di Benessere Sociale dell’assessorato al Welfare della Regione Puglia, diretto da Francesca Zampano. Eventi e un hub di accoglienza per genitori e figli, nonni e nipoti, docenti e scolaresche, stakeholder, scrittori e professionisti che si occupano delle famiglie, dell’educazione, del mondo scuola, del welfare, dell’innovazione sociale.  Per raccontare un tema tanto delicato come l’adozione, Città dei Bimbi ha scelto Tommy Dibari: “Sono fiero, perché la location della Fiera mi mancava –racconta l’autore- mi ricorda i tempi dell’infanzia, quando la vivevo come un giorno di festa. E’ un luogo che funge da raccoglitore di emozioni ma soprattutto di sentimenti. Le emozioni sono innate e acquisite, mentre per i sentimenti c’è bisogno di tempo per imparare ad apprenderli. E’ questa la sfida del libro. Educare i bambini sul piano dei sentimenti, non al piano degli impulsi. Come si fa? Facendogli frequentare letteratura, filosofia e creatività”. Adozione come accoglienza, un tema sempre vivo tra le pagine scritte da Dibari: “L’adozione è come una festa, raccontarla con una vita che assomiglia sempre di più a quella dei topolini da laboratorio in attesa del prossimo esperimento o della nuova scatola di siringhe ormonali, come succede nel libro –conclude l’autore- è un percorso di condivisione con il lettore. D’altronde, la differenza tra curioso, filosofo e studioso è la capacità di farsi domande. I greci, per esempio, come sviluppavano i sentimenti? Con il mito, Afrodite per l’amore o Ares per la caccia. La letteratura e la lettura possono essere il nostro sostegno”. Ingresso gratuito.