E’ Barletta il capoluogo di provincia più “economico” per quanto concerne la spesa media per la mensa scolastica: a stabilirlo il Dossier “Servizi in…Comune. Tariffe e qualità di nidi e mense”, presentato da Cittadinanzattiva. Nella Città della Disfida, infatti, il servizio di mensa a scuola costa in media 38 euro a famiglia, una media virtuosa se si pensa che una famiglia media italiana, con un bimbo al nido e un altro alla materna o primaria, spende al mese 380€, precisamente 301€ per la retta dell’asilo e 80€ circa per la mensa. L’indagine ha riguardato 78 scuole di 12 regioni (Valle D’Aosta, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna); 627 gli intervistati fra bambini, docenti, genitori e rappresentanti della Commissione mensa.

Barletta è quindi il capoluogo più economico per la ristorazione scolastica, Livorno il più costoso (128€ mensili). Al Nord le tariffe più elevate, ma in diminuzione rispetto agli anni precedenti, mentre al Sud le tariffe più basse ma in crescita negli anni. Stabili le tariffe al Centro. Per la scuola dell’infanzia, la regione più costosa è l’Emilia Romagna 104€, -6,9% rispetto al 2016/17), la più economica la Sardegna (60,60€, -7,7%). Spicca l’aumento registrato in Umbria (+24,1%) e Calabria (+20,7%). Nella primaria, la mensa costa di più sempre in ER (107,10€, -0,8%), costa meno in Umbria (65,70€, invariata). Anche qui gli incrementi più rilevanti rispetto al 2016/17 si registrano in Calabria (+17,6%) e Sicilia (12,2%).

Il Sud, virtuoso sui costi, pecca però sulla disponibilità dei nidi. La copertura sulla potenziale utenza è solo del 7,6%, rispetto alla media nazionale del 20%. E’ di 301€ la tariffa media mensile nel 2017/18 (erano 309€ nel 2014/15). per una famiglia tipo (3 persone con un minore al di sotto dei 3 anni e un ISEE di 19.900€). Il Molise è la regione più economica (167€, -28,2% su 2014/15), il Trentino Alto Adige la più costosa (472€, +9,4%). Spicca l’aumento del 10% registrato in Basilicata. Fra i capoluoghi di provincia, Catanzaro e Agrigento le più economiche (100€), Lecco la più costosa (515€). Gli aumenti più rilevanti negli ultimi tre anni sono stati registrati a Chieti (50,2%), Roma (33,4%), Venezia (24,9%). Nel primato positivo, quanto a costi, delle Regioni del Sud, va però tenuto conto che solo nel 3% la retta comprende tutto (oltre ai pasti anche pannolini e altre spese), mentre tale percentuale sale al 25% negli asili del Centro e al 40% in quelli del Nord. E soprattutto, la copertura media della potenziale utenza 0-2 anni è solo del 7,6% al Sud, con il limite negativo di Calabria e Molise che coprono rispettivamente fino al 4,1% e al 5%. La copertura arriva invece al 23% al Nord e al 26,5% al Centro.

Non è però tutto oro quel che luccica. Nel complesso, quello di Barletta è un primato avvalorato dalla tendenza negativa nella quale sul tema “ristorazione scolastica” versa invece la Puglia: alla “Disfida” vinta a suon di rette annuali, fa infatti da contrasto la bocciatura della regione, la seconda dopo la Sicilia (all’80 per cento) per numero di alunni che non usufruiscono del servizio. Ben il 73 per cento. Un dato che non può stupire, se si pensa che nella stessa città di Barletta la proposta di aggiudicazione della mensa scolastica è stata approvata a fine settembre e ha vissuto lo “start” ufficiale lo scorso 23 ottobre.