In linea con quanto annunciato sin dalla campagna elettorale, il sindaco di Barletta Cosimo Cannito ha avviato ieri mattina una serie di incontri e consultazioni finalizzati all’attivazione del PED/PID nel porto di Barletta, che ne farà un punto di riferimento importantissimo per gli esportatori internazionali, quale approdo delle loro attività commerciali. Il PED/PID, Punto di Entrata Designato e Punto Designato per l’Importazione, è uno strumento di grande importanza, che classifica un porto quale struttura rispondente ai criteri fissati dai regolamenti comunitari in merito alle procedure di controllo, stoccaggio e sicurezza sanitaria sugli alimenti importati da paesi terzi. 

«L’attivazione del Ped/Pid – dichiara Cannito – è un passo fondamentale per il potenziamento del porto, che resta una delle risorse fondamentali della città di Barletta. Attraverso tale riconoscimento il nostro scalo commerciale assumerà un rilievo cruciale nella geografia degli scambi internazionali, intercettando l’interesse degli esportatori e quello degli importatori di prodotti alimentari. Attivato il PED/PID anche il porto di Barletta, infatti, potrà essere preso in considerazione dai grandi esportatori internazionali, a cominciare dagli Stati Uniti, con una notevole ricaduta in termini economici e commerciali, per Barletta e per tutto il territorio». 

«Il Comune – procede il comunicato – d’intesa con tutti gli operatori economici del territorio e con le associazioni di categoria, proporrà l’attivazione del PED/PID, facendone richiesta formale all’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale, di cui fa parte il porto di Barletta.Intanto, preliminarmente, si sta procedendo a verificare che nel porto sussistano le condizioni e i requisiti necessari per l’attivazione del PED/PID, a cominciare dalle “strutture, locali ed attrezzature igieniche adeguati che consentano il prelievo e il trattamento dei campioni per i controlli di routine previsti dalla normativa comunitaria, in modo da fornire un livello di igiene adeguato ad evitare possibili contaminazioni crociate”, come riportato nella scheda tecnica del Ministero della Salute. L’Usmaf (la Sanità Marittima) invierà al Ministero della Salute le relative verifiche».