“Signor Sindaco, per anni, ogni giorno, migliaia di pedoni, ciclisti, motociclisti e conducenti di automobili hanno attraversato il passaggio a livello di via Milano. […] Ora i veicoli a quattro ruote raggiungono facilmente il vicino sottovia realizzato recentemente. Invece, i pedoni e gli amanti della bicicletta che intendono raggiungere l’altra parte della città sono obbligati a servirsi unicamente del sottovia di Via Imbriani, munito di scalinate”. Questo recita un volantino distribuito negli ultimi giorni proprio nei pressi del sottovia di Via Imbriani da un gruppo di cittadini che cercano di ottenere consensi per poter chiedere al Sindaco Mino Cannito una soluzione al problema, che permetta anche agli anziani, ai disabili, ai ciclisti e alle donne con passeggino, e non solo, di attraversare agevolmente il già citato sottovia.
Infatti la lettera continua con queste parole “Una grave offesa alla viabilità pedonale per la fatica che comporta anche a chi gode di ottima salute salire e scendere le scale, magari più volte al giorno. Vi sono però, persone che vengono pesantemente penalizzate. Dovremmo interessarci del loro diritto all’autodeterminazione. Tra i cittadini non mancano disabili, anziani, bambini, donne in stato di gravidanza o che spingono carrozzine, gente che trasporta a mano carichi di varia natura. Un servo scala è stato installato, ma come fa un disabile a mettere in funzione tale congegno da solo? Per non parlare del disagio causato dagli sguardi dei passanti, che si inchiodano sul soggetto per assistere allo spettacolo. Ebbene, l’unico sistema per abbattere di fatto la barriera architettonica offensiva per tutti i cittadini è la costruzione di un tappeto mobile”.
«Il nostro primo obiettivo è sensibilizzare la gente, presentando il problema che in molti non si pongono, talmente abituati a questa realtà.- ha dichiarato Domenico D’alba, uno dei responsabili dell’iniziativa– Stiamo portando avanti una raccolta firme che sta avendo un riscontro positivo, avendo raggiunto in tre giorni 1200 firme. Ci rivolgeremo poi al Comune, e in caso di mancata risposta ci rivolgeremo ai media più autorevoli. Questa situazione è stata trattata con indifferenza da tutte le amministrazioni passate, ma ora la situazione è insostenibile e speriamo di ottenere una soluzione».