«Quello che è successo venerdì in Consiglio comunale ha del surreale. Il silenzio della maggioranza è stato imbarazzante: molti suoi consiglieri ci sono sembrati spaesati come pesci fuor d’acqua, come se non comprendessero la solennità dell’importante passaggio istituzionale a cui stavano prendendo parte; sembravano in attesa di un qualche suggerimento però che non è mai arrivato e che non avessero alcuna responsabilità nei confronti della cittadinanza». A scrivere sono i  portavoce del M5S Barletta Beppe Basile, Antonio Coriolano e Michelangelo Filannino. «L’assordante silenzio della maggioranza è stato interrotto solo dall’intervento del sindaco – spiegano – il quale si è scusato per l’impreparazione con cui la maggioranza è arrivata in consiglio. Se davvero è questa la situazione in cui versa la coalizione del presunto “buon governo” che  non riesce neanche a proporre un nome quale Presidente del Consiglio Comunale; se è questa l’espressione del progetto politico proposto alla città da questo minestrone politico messo in piedi da Cannito, allora oltre alle scuse di ieri il Sindaco deve riconoscerne il fallimento ed essere consequenziale ai suoi proclami».

«Non si può pensare di governare la città facendo a meno di una maggioranza solida e unita – denunciano i tre, in attesa del riaggiornamento di questa sera  – i problemi che affliggono la città e la nostra opposizione non lo permetteranno. Questa settimana è cruciale per le sorti della consiliatura: se il sindaco e la sua maggioranza troveranno la quadratura del loro assetto, allora potranno contare su una nostra opposizione chiara e leale, propositiva nell’interesse dei cittadini, come è successo venerdì. Altrimenti è bene che Cannito lasci chela città sia amministrata da persone che davvero vogliono prendersene cura con un progetto serio e di ampio respiro. Ci auguriamo che Barletta non resti ostaggio dei soliti penosi giochetti di potere. Noi non molliamo di un centimetro: il Movimento 5 Stelle proseguirà con coerenza la propria proposta politica ed istituzionale e non permetterà che il consiglio si limiti a vivacchiare».