“Tintoretto. Un ribelle a Venezia” è un appuntamento da non perdere per celebrare il cinquecentenario della nascita di un genio furioso e rivoluzionario che ha cambiato la storia dell’arte.  Il 26 febbraio alla Multisala Paolillo (ore 19.30 – 21.45) in programma il nuovo esclusivo film ideato e scritto da Melania G. Mazzucco, narrato da Stefano Accorsi con la partecipazione straordinaria del regista Peter Greenaway, dedicato alla figura di un pittore straordinario, mutevole e cangiante, istintivo e passionario.

Il docufilm traccia un intenso ritratto dell’artista, permettendo al pubblico di immergersi nella Venezia del Rinascimento e in alcuni luoghi che più conservano la sua memoria, dall’Archivio di Stato a Palazzo Ducale, da Piazza San Marco alla Chiesa di San Rocco. Figlio di un tintore, Jacopo Robusti in arte Tintoretto (1519 – 1594), è stato l’unico pittore a non aver mai abbandonato Venezia, nemmeno negli anni della peste in cui l’artista crea il suo ciclo più importante in una città deserta, cupa e spettrale con i cadaveri degli appestati lungo i canali.

Tintoretto in un secolo particolarmente rigoglioso che vede tra i suoi protagonisti altri due giganti della pittura come Tiziano e Veronese, suoi eterni rivali, continuerà la sua grande opera: il ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono la maggior parte delle pareti dell’edificio intitolato alla celebre confraternita. Nessuno all’epoca, nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina, vantava di aver firmato ogni dipinto all’interno di un edificio.

Lo spettatore potrà dunque seguire sul grande schermo la formazione artistica di Robusti sino alla sua morte, senza trascurare l’affascinante percorso nella sua bottega, luogo in cui lavoravano anche alcuni dei suoi figli, tra i quali Domenico che erediterà l’impresa del padre e l’amatissima Marietta, talentuosa pittrice. Tintoretto artista spregiudicato e inquieto, caratterizzato da una infinita voglia di indipendenza e un amore assoluto per la libertà, è stato definito da Jean Paul Satre “Il primo regista della storia” mentre per David Bowie “Ha costruito la sua carriera come una proto-rock star”.

Ad accompagnare il pubblico attraverso le vicende di Tintoretto, gli storici dell’arte Kate Bryan, Matteo Casini, Astrid Zenkert, Agnese Chiari Moretto Wiel, Michel Hochmann, i co-curatori della mostra Tintoretto 1519-2019 di Palazzo Ducale, Frederick Ilchman e Tom Nichols, le scrittrici Melania G.
Mazzucco e Igiaba Scego, le restauratrici Sabina Vedovello e Irene Zuliani, impegnate nel restauro delle Due Marie.

“Tintoretto. Un ribelle a Venezia” si inserisce nel calendario de La Grande Arte a Cinema, un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.