Il sito archeologico e la Cittadella di Canne della Battaglia chiusi a Pasquetta: l’annuncio ufficiale è stato diffuso dal Comune di Barletta su informativa della Direzione dell’Antiquarium che ne ha indicato nella carenza di personale la causa. Questo il commento del giornalista Nino Vinella, nella duplice veste di presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia quale organizzazione di volontariato operante dal 1953 nei beni culturali-turismo e della sede di Canne della Battaglia Barletta dell’Archeoclub d’Italia Onlus. «La notizia, oltre che scatenare un prevedibile vespaio di polemiche nell’opinione pubblica come pure in chiave politico-amministrativa dopo le tante “passerelle” in varie occasioni, si riannoda a quanto accaduto con evidente clamore mediatico a partire proprio un anno fa, dalla Pasquetta 2018.

Quando furono laureati eroi per un giorno i due dipendenti del Ministero beni attività culturali (all’epoca anche del turismo) che, rinunciando al loro turno di ferie, permisero l’apertura con tanti osanna da parte dei sindacati eccetera eccetera. Ci domandiamo, inoltre: che fine ha fatto la candidatura come sito mondiale Unesco sbandierata ai quattro venti dal consigliere regionale Mennea (PD) ed il regolamento comunale sulla collaborazione con la cittadinanza attiva pro Canne della Battaglia varato nella Commissione cultura presieduta da Stella Mele, fresca candidata alle Europee per Fratelli d’Italia???…

Cosa è cambiato da una Pasquetta all’altra lo dimostra lo stato di disagio in cui versano i luoghi della cultura a conduzione ministeriale. Infatti, l’anno scorso le cose andarono normali il 25 aprile ed il 1° maggio. Poi nuova chiusura addirittura a Ferragosto. Ma il vuoto di personale (riempito con il distacco di una terza unità sempre del Mibac ed il supporto di un addetto alla custodia inserito nel contratto di vigilanza fra Comune e ditta appaltatrice) è rimasto sempre il tallone d’Achille. Ora, fra Achille ed Annibale, la scelta appare quanto mai scontata: e se vince ancora il condottiero cartaginese è proprio perché, fra gli annunci a gogò e i finanziamenti di una certa legge regionale del 2011 (pro valorizzazione dei luoghi della Battaglia di Canne del 216 avanti Cristo saldata con le attività di spettacolo tramite il relativo Consorzio Teatro pubblico pugliese) lo spazio è divenuto pari al famoso proverbio sul mare.

Fra il dire ed il fare, dunque, Canne della Battaglia viene ancora una volta sedotta e abbandonata. Leggo il virgolettato con le dispiaciute dichiarazioni del sindaco Cannito: il quale si trova a poter riaprire Piazza Plebiscito per la processione del Venerdì Santo (salvo poi richiuderla per terminare i lavori in corso fra qualche giorno) ma gli viene impedito, nonostante la disponibilità delle risorse umane comunali come delle utilità varie, proprio dalle rigide disposizioni del Ministero.

Ma Canne della Battaglia è del Comune o dello Stato? La convenzione in essere fra Comune (ente proprietario) e Polo museale-Direzione parco archeologico Antiquarium (soggetto gestore) lascia margini fin troppo ampi a favore di quest’ultimo. Che nemmeno il sindaco Mino Cannito è stato in grado di riconfigurare a favore municipale in quanto la convenzione, votata unanimemente dal consiglio comunale a dicembre 2017 e siglata fra le parti a gennaio 2018, viene seguita operativamente a livello dirigenziale abbastanza stretto. Al punto che tutti gli eventi in cartellone a settembre scorso per le Giornate europee del Patrimonio, pubblicati come esito del relativo bando sul sito web del Consorzio Teatro pubblico pugliese, recano in calce chiara la dicitura “di concerto con la Direzione del Parco archeologico ed Antiquarium di Canne della Battaglia».