È partita ieri sera, presso la Galleria del Teatro Curci, la campagna elettorale per le Elezioni europee del M5S nella città di Barletta. A introdurre l’incontro i consiglieri comunali pentastellati Beppe Basile e Antonio Coriolano; il primo si è soffermato ricordando alcuni provvedimenti, presentati dal gruppo M5S e approvati dal Consiglio comunale di Barletta come quella sul “Plastic free”, che avrà presto un Regolamento ad hoc discusso in Commissione consiliare, e il biomonitoraggio ambientale sulle unghie dei bambini di età tra i 7 e i 9 anni, che partirà in collaborazione con la Asl. Coriolano si è soffermato «sull’importanza del voto per il Parlamento europeo, anche per quanto riguarda la lotta alle questioni dell’inquinamento ambientale, come quelle che stanno coinvolgendo la città di Barletta con l’incenerimento dei rifiuti della cementeria».20190505_193755

È intervenuto il senatore barlettano del Movimento 5 Stelle, Ruggiero Quarto, il quale ha ricordato i principali ottenimenti del Governo nazionale, in cui il M5S è alleato con un contratto di governo che incorpora i diversi punti con cui si era presentato all’elettorato: «Stiamo cambiando il paradigma politico rispetto a quello cui eravamo abituati. L’80% dei provvedimenti nel contratto sono i nostri». Ha ricordato il Decreto sul dissesto idrogeologico che proprio in questi giorni sbloccherà i finanziamenti per le comunità locali, il Decreto Dignità, il Reddito di cittadinanza; lo dicono chiaro e forte: «Siamo convintamente europeisti, non ci piace l’Europa della Merkel o di Macron, ma non siamo assolutamente sovranisti o non vogliamo tornare indietro, anzi cambiare al meglio le funzioni del Parlamento europeo». Presenti i candidati pugliesi, l’europarlamentare uscente Rosa Damato affiancata da Mario Furore che si sono soffermati sul programma elettorale e sull’importanza dei fondi europei per le comunità locali. Da tutti è stata solcata la distanza ideologica rispetto alla Lega, alleata di governo: «Abbiamo una ruota sgonfia (ndr. riferendosi alla Lega di Salvini), ma è meglio fermarsi ogni tanto a gonfiarla che non partire affatto». Prossimo obiettivo italiano sarà quello del salario minimo garantito.

«Ci batteremo in Europa – conclude Mario Furore – per l’abolizione della sede del Parlamento di Strasburgo, che ci costa ben oltre 100 milioni all’anno ma in cui gli europarlamentari si riuniscono in plenaria solo 12 volte all’anno».