40 giorni dopo l’inaugurazione, nel porto di Barletta, della piattaforma di conferimento della plastica e imballaggi che i pescatori recuperano in mare, il cassone è stato svuotato da Bar.s.a. e i rifiuti portati in un impianto di selezione di Molfetta. Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica e fra i partner del progetto Fishing for Litter, di cui Barletta con Molfetta sono comuni capofila in Puglia, produrrà un report sulle quantità raccolte, recuperate e smaltite e i relativi costi. Ai fini del monitoraggio, Ager, l’Agenzia per la gestione dei rifiuti della Puglia, raccoglierà i dati da Corepla e l’Arpa Puglia fornirà il supporto tecnico per lo studio di quanto emergerà.

Quello che un anno fa era solo un progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, e che alla fine di luglio scorso cominciava a prendere forma, oggi è una realtà che ci vede protagonisti in Puglia nell’azione di tutela e salvaguardia del mare e antesignani nel paese, con la speranza che la legge “Salvamare” concluda il suo iter e consenta in tutta Italia ai pescatori, di portare a terra la plastica che finisce nelle loro reti”, hanno detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, e l’assessore all’Ambiente Ruggiero Passero.

Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile – aggiungono il primo cittadino e l’assessore – se non ci fosse stata la collaborazione e il desiderio della marineria locale di partecipare a questa iniziativa, con impegno quotidiano oltre alla collaborazione dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale”.

Il dialogo con i pescatori e la loro grande disponibilità a collaborare ci ha portato, un anno fa, appena insediati, a pensare di poter recuperare la plastica in mare e oggi, con grande soddisfazione e orgoglio, questo progetto lo realizziamo”, hanno detto il sindaco Cannito e l’assessore Passero. “Noi ci crediamo, i pescatori credono in questo progetto e ci ha creduto la regione Puglia e gli altri soggetti istituzionali coinvolti perché non si tratta solo di tutelare l’ambiente e il nostro mare, ma anche di dimostrare grande senso civico mettendo i pescatori nelle condizioni di non dover ributtare i mare quello che le loro reti recuperano”