«Barletta non è ancora una città accessibile alle persone con disabilità o con mobilità ridotta come anziani, donne in gravidanza e genitori con bambini in passeggino – si legge nella nota diffusa dall’Ambulatorio popolare di Barletta – Nonostante le leggi, i regolamenti, i protocolli e le denunce, molti sono ancora gli ostacoli, molte sono le barriere architettoniche (e sociali) da superare: marciapiedi troppo alti o troppo stretti, buche sul manto stradale, uffici e luoghi pubblici non attrezzati, rampe di scale impossibili da superare. Diffusissima è anche l’occupazione dei posti auto riservati ai disabili da chi disabile non è, un fenomeno deprecabile che ferisce ancor di più quando è accompagnata da quelle terribili parole che mai potranno giustificarla e che hanno anche amaro sapore dello scherno: “torno subito”, “sto solo 5 minuti”.

Queste condotte sono i più chiari indici del grave dissesto sociale e culturale della nostra comunità, ma non dobbiamo arrenderci mai: l’eliminazione di ogni barriera architettonica è un diritto esigibile e deve essere una priorità sociale, politica e comunale.

Per questi motivi, l’Ambulatorio popolare di Barletta OdV chiama a raccolta tutte le persone con disabilità o con ridotta mobilità e tutte le persone sensibili a questo problema: troviamoci tutti martedi alle ore 18:30 sul Corso Vittorio Emanuele nei pressi di Eraclio, in un flash mob che ci vedrà ribaltare il problema: per una volta saranno le carrozzine e i passeggini ad occupare la strada e i parcheggi dei normodotati.

Una provocazione con cui vogliamo sensibilizzare tutte e tutti e soprattutto l’amministrazione comunale, affinchè i problemi di queste persone siano assunti dall’intera collettività e i luoghi pubblici possano essere fruibili da tutti, nessuno escluso. Seguirà alle 19:00 uno spettacolo di sensibilizzazione organizzato con le ragazze e i ragazzi straordinari dell’Associazione di volontariato Zenith, di Andria.

Come ogni buona protesta anche in questa ci sono le proposte. In particolare chiediamo al Sindaco Mino Cannito e alla politica locale la realizzazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) e tal fine l’apertura del tavolo tecnico previsto dal protocollo sottoscritto il 30 settembre 2015, in modo da abbattere le barriere architettoniche presenti negli edifici e spazi pubblici, estendere l’installazione dei pannelli integrativi “Se vuoi il mio posto prendi il mio handicap“, sviluppare politiche inclusive, promuovere e sostenere iniziative di carattere socioculturale tese alla rieducazione civile delle comunità e al rispetto dei diritti delle persone con ridotta capacità di deambulazione affinché si giunga al miglioramento delle condizioni di vita di tutti.

Chiediamo infine alla Polizia Municipale maggiori controlli finalizzati sia alla punizione dei parcheggiatori abusivi sulle aree destinati ai disabili o alle donne in gravidanza, che delle deprecabili contraffazioni dei relativi tagliandi.

La battaglia contro l’egoismo delle persone soprattutto in tema di disabilità è certamente una delle più ardue, ma va combattuta senza abituarsi mai, senza arrendersi mai».