Nei giorni 23 e 24 novembre, dalle 10.00 alle 20.00 il regista, attore e pedagogo Daniele Nuccetelli condurrà Lab’Orestiade, il laboratorio teatrale su Orestiade di P.P. Pasolini
Pier Paolo Pasolini e Vittorio Gassman furono gli ultimi grandi atleti del teatro del 900 e tra i più attivi sostenitori dell’esercizio della cultura come strumento sociale e politicoindispensabile all’educazione di un popolo. Nel 1960 quando Gassman affidò a Pasolini il compito di tradurre l’Orestea avevano entrambi 38 anni. Il loro incontro sancì l’unione di due grandi uomini d’arte che, insieme, scelsero di mettersi alla prova attorno ad alcune tematiche universali presenti nel mito e messe a confronto con l’uomo contemporaneo.
Tutte le verità, come si sa, sono nascoste nelle zone più buie dei nostri ricordi; in quei territori dell’anima dov’è impossibile difendersi dalle grida furiose del dolore che, proprio da quelle oscurità, prendono origine; luoghi nei quali solo alcuni hanno avuto il coraggio di entrare e pochi tentato di raccontarne i misteri. Questi uomini sono chiamati Poeti.
Si può immaginare il lavoro di rilettura della trilogia eschilea da parte di Pasolini come l’affresco di un’umanità ossessionata dall’odio e dalla vendetta in cui “…per sangue sparso si spande altro sangue…” e dove l’unico antidoto contro l’infezione generata dalle nefandezze e dagli orrori di una stirpe non fosse altro che, per paradosso, l’atroce sopportazione di quella sofferenza.
E’ in questo scenario del crimine che Pasolini crea il suo contrappunto poetico grazie all’elaborazione di una scrittura capace di compiere uno degli azzardi più belli della drammaturgia del XX secolo, far parlare i personaggi di Eschilo come figure emancipate, consapevoli, sensibili, moderne, ognuna delle quali attratta da un forte senso di pietà nei confronti dell’altro.
Ma l’uomo, purtroppo, non è fatto per la compassione né per la misericordia bensì per l’orrore e l’assassinio. E’ questo l’oscenodestino che deve accettare.
I personaggi riscritti da Pasolini cercano di resistere alla vendetta, all’odio ma sembrano già pronti all’incontro con la propria sorte; sono personaggi perennemente in conflitto tra il male che hanno scelto d’infliggere e il perdono che vorrebbero sia loro concesso, scandiscono i versi come se la colpa fosse già scritta e intanto invocano un qualsiasi Dio affinché li assolva dal crimine silenzioso ormai partorito e pronto a prendersi la scena al posto loro.
Il laboratorio sarà organizzato e sviluppato secondo uno specifico allenamento psico-fisico connesso sia al lavoro d’analisi del testo che allo studio pratico su scene tratte da monologhi e dialoghi scelti in relazione alle tematiche poste in oggetto dall’autore.
Il laboratorio è, per l’attore, uno spazio dove scoprire nuovi percorsi da esplorare; un territorio in cui trovare informazioni necessarie alla comprensione del testo e utili per un confronto ravvicinato coi diversi significati dell’opera, oltre che per la costruzione di unoriginale lavoro di ricerca sulla scena.
Daniele Nuccetelli
si forma in Russia nel biennio 1991-93 presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Mosca diretta da Anatolij Vasil’ev e precedentemente allo Studio Fersen di Roma. Prosegue in Italia i suoi studi con il regista e pedagogo Jurij Alschitz e insieme al regista Alessio Bergamo progetta e promuove per conto del regista russo l’Associazione Protei – Progetti Teatrali Internazionali, uno spazio artistico con sede a Roma e Berlino per la produzione di laboratori d’aggiornamento per attori e registi professionisti. Dopo qualche anno fonda insieme a un gruppo di attori italiani e russi la Compagnia DinamoTeatro con la quale produce laboratori di formazione professionale e spettacoli teatrali. Come regista mette in scena, Le Serve di J. Genet, Roberto Zucco di B.M. Koltès, Ippia minore di Platone, Rosencrantz e Guildenstern sono morti di T. Stoppard, Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare, Il gabbiano di A. Cechov; scrive la drammaturgia e dirige gli spettacoli, Game over, Pilade è morto, Perché se non posso urlarlo nessuno si accorgerà di me, Gran finale tre sorelle. Come insegnante di recitazione lavora a Roma presso: Accademia Internazionale di Teatro, Laboratorio d’Arti Sceniche diretto da Massimiliano Bruno, Padiglione Ludwig. In cinema e tv ha lavorato con G. Muccino, M. Bellocchio, G. Piccioni, M. Monicelli, G. Salvatores, J. Pytka, G. Manfredonia, E. Eronico, A. Falduto, G. Base, A. Peyretti, R. Mosca, M Vullo, P. Poeti, R. Mertes. In teatro ha lavorato con A. Vasil’ev, G.C. Cauteruccio, B. Nativi,
G. Marini, G.P. Borgia, A. Bergamo.
sabato 23 e domenica 24 novembre – orario 10.00- 20.00 presso il Grow Lab in Corso Vittorio Emanuele 63 a Barletta.