Come sarebbe stata la vita di Anne Frank se avesse potuto vivere dopo Auschwitz e Bergen Belsen? Cosa ne sarebbe stato dei suoi desideri, delle speranze di cui scriveva nei suoi diari? Cosa ci avrebbe raccontato della persecuzione, dei campi di concentramento? Come avrebbe interpretato la realtà attuale, il rinascente antisemitismo, i nuovi razzismi?

L’attrice Premio Oscar Helen Mirren è la guida d’eccezione del documentario #AnneFrank Vite parallele scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto e in programma martedì 12 novembre alla Multisala Paolillo (ore 19.30 – 21.45).

Helen Mirren accompagna gli spettatori nella storia di Anne attraverso le parole del diario. Il set è la camera del rifugio segreto di Amsterdam dove la ragazzina resta nascosta per oltre due anni. È stata ricostruita nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa fondato da Giorgio Strehler. Una straordinaria e dettagliata ricostruzione ambientale che riporta il pubblico al 1942. Nella stanza ci sono ancora gli oggetti della sua vita, le fotografie con cui aveva tappezzato le pareti, i quaderni su cui scriveva.

Una giovane attrice interpretata da Martina Gatti, ha invece il ruolo di condurre gli spettatori nei luoghi di Anne e delle superstiti della Shoah. È lei a viaggiare per l’Europa alla scoperta delle tappe della breve vita di Anne. È una ragazza di oggi che intende conoscere la storia dell’adolescente ebrea diventata simbolo della grande tragedia del ‘900 e parla soprattutto attraverso i social.

Anne ricevette il diario dalla copertina a quadretti rosso e bianco da suo padre il 12 giugno 1942 per il tredicesimo compleanno. Il suo ultimo testo è stato scritto il 1° agosto 1944, tre giorni prima dell’arresto avvenuto nell’Alloggio Segreto, nello stabile di Prinsengracht 263 ad Amsterdam. Miep Gies e Bep Voskuij, due dipendenti della ditta di Otto Frank, che li avevano aiutati nella clandestinità, trovarono i diari di Anne dopo che la famiglia era stata deportata. Miep li conservò nella speranza che un giorno sarebbe stata in grado di restituirli ad Anne. Quando, dopo la guerra, scoprì che era morta in un campo di concentramento, li consegnò al padre Otto, unico sopravvissuto della famiglia che decise di pubblicarlo

Nel film la storia di Anne si intreccia con quella di cinque sopravvissute all’Olocausto, bambine e adolescenti come lei con la stessa voglia di vivere e lo stesso coraggio: Arianna Szorenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Sono storie parallele interrotte dall’emozione, nel loro narrare c’è tanta forza, sfida, ironia.

È una storia che non dobbiamo mai dimenticare – dice Helen Mirren – Stiamo iniziando a perdere la generazione dei testimoni di quanto è successo in Europa in quei terribili giorni. Per questo è più importante che mai mantenere viva la memoria guardando al futuro”.

La colonna sonora di #AnneFrank Vite parallele è di Lele Marchitelli. Il film è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in collaborazione con l’Anne Frank Fonds di Basilea, Sky Arte, il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e con i media Radio Capital e MYmovies. L’evento è patrocinato da UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.