Per Tommy Dibari, scrittore ed autore televisivo barlettano, è ancora una grandissima emozione: “Rino, il ragazzo della carne”  è diventato un documentario.

Lo scorso 5 maggio una troupe tedesca composta dalla giornalista Julika Brandestini e dal videomaker Malte Heynen  è giunta da Berlino a Barletta per girare delle immagini nel centro storico, che sono state poi utilizzate per la realizzazione di un documentario tratto dal racconto scritto da Tommy Dibari nell’ambito del progetto “Inchiostro di Puglia”.

Julika Brandestini è una freelance, già traduttrice di autori come Michela Murgia, Michele Serra e Daria Bignardi. Ha già realizzato molti piccoli documentari per varie emittenti televisivi. Ha saputo del progetto “Inchiostro di Puglia” tramite il Goethe-Institut di Napoli così, in occasione dell’uscita di alcune storie tratte da “Inchiostro di Puglia”, tradotte in tedesco e che usciranno in Germania nel 2020, ha pensato di realizzare un trailer promozionale e, in particolare, ha scelto “Rino, il ragazzo della carne”.

“Una grandissima emozione quando ho appreso la notizia”, commenta Tommy Dibari. “Sono arrivati dalla Germania appositamente a Barletta per andare nei luoghi di Rino, questo garzone ribelle, spontaneo e strafottente che lavora nel centro storico di Barletta”. “Non avrei mai immaginato che questo racconto avrebbe fatto così tanta strada arrivando fino in Germania”, aggiunge lo scrittore barlettano, che ha scritto quelle 8.000 battute con l’obiettivo di raccontare le radici, “per ricordare chi siamo e la nostra terra”.

“Rino, il ragazzo della carne” negli anni scorsi è stato anche scelto per uno spettacolo teatrale.

“A questo punto”, conclude Dibari, “non mi meraviglierei se qualcuno volesse farne un film, anche se prima spero si realizzi il sogno di un film dedicato al mio mito, Pietro Mennea”. A cui, per inciso, è dedicato il suo ultimo libro “Pietro Mennea, l’uomo che ha battuto il tempo.