verde pubblico

Il 2030 viene indicato, da diversi scienziati internazionali, come l’anno limite per fronteggiare l’emergenza climatica e i suoi effetti devastanti, prima che possa essere troppo tardi. Per questo occorrono gesti efficaci e rapidi da parte di tutti noi: la Politica in primis, gli amministratori a ogni livello. Sempre più Comuni d’Italia, da nord a sud isole comprese, stanno seguendo una via indicata da diversi scienziati, che riguarda la piantumazione di tantissimi alberi nel proprio territorio. Gli esempi già avviati parlano di migliaia di esemplari, utili non solo all’ossigenazione dell’aria urbana, ma anche ad una migliore tenuta del terreno.

Come noto anche che nel 1992 (quasi trent’anni fa!) Francesco Rutelli, all’epoca coordinatore nazionale della Federazione dei Verdi, propose la L. n°113/1992 che prevede “l’obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica“. Nel 2013 la legge è stata aggiornata portando a sei mesi il termine entro cui bisognerebbe provvedere alla piantumazione, e inoltre il conteggio è stato ampliato anche ai bambini adottati residenti nel comune di pertinenza. L’obbligo è scarsamente rispettato dai vari comuni italiani, poiché la norma non prevede sanzioni per gli inadempienti. Necessario l’intervento del Regolamento comunale per la Città di Barletta “Per la tutela e la fruizione del patrimonio verde urbano pubblico e privato” del 2017, che tuttavia prevede la definizione di un Piano del Verde, che ancora si fa attendere.

Domenica scorsa, il Comitato “Alberi per la vita-Barletta green” ha avviato una petizione con un appello accorato agli amministratori locali per adempiere a quelle prescrizioni di legge citate, dando risposte come tanti altri Comuni stanno facendo, attraverso la decisione di accrescere notevolmente il patrimonio arboreo della città: «Un albero per ogni cittadino – chiariscono dal Comitato – è una bombola di ossigeno per ogni barlettano».