Tra le 15 e le 17 milioni di persone hanno perso la vita durante la follia dell’olocausto. Ebrei, in numero più consistente, ma la persecuzione riguardò anche rom, disabili, omosessuali, slavi e dissidenti. Basterebbe questo oltre ai racconti dei sopravvissuti ai campi di concentramento a far tremare i polsi ed a far pensare quanto questa maledetta storia di metà ‘900, avrebbe necessità di ricordo ed attenzione.

Ed è per questo, che mai come in questo 2020, è doveroso ricordare il 27 gennaio ovvero il Giorno della Memoria, ovvero il giorno in cui nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. 75 anni fa finiva un incubo tra i più dolorosi della storia moderna. Per questo che le Nazioni Unite hanno scelto questa data che dal 2005 rappresenta proprio una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto.

La Prefettura della Bat ha commemorato questo giorno a Barletta, nel corso di una manifestazione tenuta nella Sala Rossa del Castello Svevo, a cui hanno preso parte il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maurizio Valiante, il Dirigente Scolastico del Liceo “Casardi” di Barletta Giuseppe Lagrasta, in rappresentanza del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Giuseppina Lotito, ed il Sindaco di Barletta, Cosimo Cannito.

Il Prefetto Valiante, nel corso del suo intervento, si è detto onorato di commemorare il Giorno della Memoria proprio nella Città di Barletta, dove il 12 settembre del 1943 10 vigili urbani e 2 netturbini furono barbaramente trucidati dalle truppe naziste, in una delle pagine più brutali della storia di questo territorio, ricordata come “Eccidio di Barletta”. Il Prefetto ha anche rimarcato “il deplorevole gesto di qualche sconsiderato che, qualche giorno fa, ha deturpato proprio con una svastica il torrione medievale del campanile della Cattedrale di Andria, luogo simbolo della coscienza cristiana e riferimento valoriale del popolo di questo territorio.

Una delegazione di studenti degli Istituti “Casardi”, “Cafiero” e “Garrone” di Barletta hanno poi letto un saluto fatto pervenire, per l’occasione, dalla Senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria proprio della città della Disfida. Infine sono state consegnate le Medaglie d’Onore alla memoria di cinque militari barlettani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra: Raffaele Rutigliano, Ruggero Isernia, Ruggiero Dipaola, Emanuele Dambra, e Filippo Cornacchia.

Ricordare a ancora ricordare. Perché quanto accaduto non si verifichi mai più.