In un Consiglio Comunale aperto dalla dichiarazione del sindaco Mino Cannito che ha allertato la cittadinanza circa il primo caso di Coronavirus nella BAT(le condizioni del quarantasettenne di Trani sono stazionarie), a Barletta si discute di identità.

Tra problematiche urgenti dell’ultim’ora, ieri, in seduta pomeridiana presso la Sala consiliare di via Zanardelli, si è svolto il Consiglio comunale di Barletta. Il Consiglio si è svolto comunque seguendo i punti all’ordine del giorno. Non poteva mancare la discussione riguardo alla scritta luminosa apparsa nei giorni scorsi sulla facciata di Palazzo di città, che ha suscitato un divertente tamtam sui social network per via di un errore ortografico: la A finale è stata accettata con un apostrofo; si è appreso inoltre che l’opera, scandita da una rivendicazione di attribuire identità all’immobile cittadino (per quanto di dubbio valore estetico) come riferito dal Sindaco, è costata quasi 8.000 € nel complesso, compresa l’installazione. Questo ha fatto storcere il naso a molti, spingendo il consigliere Coriolano (M5S) a richiedere l’interrogazione per sapere di più. Certo, non si tratta di un problema sostanziale della città, tuttavia si parla di soldi spesi dalle casse comunali e dunque si pretendono chiarezza e correzione.

Affrontato dal consigliere Doronzo (Coalizione civica) il tema riguardante l’abbattimento previsto dei silos granari del porto di Barletta, per far posto alle costruzioni relative al nuovo scalo previsto per le mini crociere; Doronzo ha già avuto modo di esprimere la propria contrarietà a tale abbattimento, che cambierebbe l’aspetto dello “skyline di Barletta”, dove questi silos sono ormai un elemento connotativo. Realizzati nel 1973 per lo stoccaggio di grani e cereali, risultano inattivi dal febbraio 2018. Che si ripetesse l’errore con cui furono rimossi i piloni della teleferica, allora questi dannati sul litorale di Ponente, per cui dopo diversi anni si è riconosciuto il loro carattere identitario vicino ai concetti di archeologia industriale. Come ricordato dall’assessore Marcello Lanotte, questi sono ormai in disuso dall’attività che li gestiva, spingendo quest’ultima ad annullare la richiesta di concessione dell’Autorità portuale. Tuttavia, questo contrasterebbe con le scelte della passata Amministrazione Cascella, che nel 2017 si adoperò per una valorizzazione artistica degli stessi, magari utilizzando le moderne tecnologie esistenti che lo renderebbero possibile.