Un servizio, quello noto come assistenza domiciliare specialistica, che cerca di andare incontro alle tante famiglie di barlettani che si trovano ad affrontare situazioni molto gravi in casa, per un componente della famiglia disabile grave, magari allettato. Una vita che sconvolge più vite, che gravitano attorno a necessarie esigenze della persona con disabilità. Questo servizio viene svolto dal Comune di Barletta, attraverso una contribuzione notevole, che ovviamente necessita di una progressività a seconda della fascia ISEE, per coprire il costo orario di un operatore socio-sanitario per alcune ore a settimana. Alla fine di gennaio scorso, attraverso un’indiscrezione giornalistica, era stato rilevato un notevole aumento delle tariffe per l’assistenza, soprattutto per gli ISEE più alti.

Naturalmente, fece seguito una grande polemica che arrivò anche nella seduta di Consiglio comunale: posto che l’aumento fu una risposta ad un adeguamento necessario previsto dalla Legge regionale, il sindaco Mino Cannito fece mea culpa dichiarando che si sarebbe trovata una soluzione per scontare le tariffe a spese dell’Ente comunale, così da risolvere la questione male affrontata in sede di Bilancio a fine dello scorso dicembre. La tariffazione contestata parte dall’1 marzo, tuttavia in queste ore si è data approvazione al disciplinare per l’assegnazione del “Buono sociale mirato”. Un modo per risarcire quelle famiglie che hanno visto le tariffe aumentare, in seguito alla rimodulazione prevista: gli aumenti rimangono comunque, ma ci sarà questa ulteriore agevolazione. I buoni nascono dalla rapida risposta dei Servizi Sociali, in collaborazione con l’assessore al ramo, Marianna Salvemini, Servizi non sempre compresi nel loro compito complesso di offrire tante risposte utili alla società; un lavoro meticoloso volto a rispondere alla polemica di cui sopra, rimanendo in regola con le norme vigenti, come tengono a sottolineare da Palazzo di città: gli utenti, le cooperative, sono già tutti stati informati su come agire per ricevere tale contribuzione. Tuttavia, risulta che il buono non riguarderà le fascia di ISEE oltre i 30.000 €, che per altro era quella che aveva ricevuto l’aumento maggiore, probabilmente rispettando quel criterio di progressività fiscale. Riportiamo le tabelle dei rimborsi previste:

FASCIA ISEE PRESTAZIONI MEDIE MENSILI DI ASSISTENZA DOMICILIARE IN ORE (esempio) DIFFERENZA COSTO ORARIO (TRA IMPORTO TICKET PRECEDENTE ED ATTUALE) VALORE DEL BUONO MENSILE
Da € 0,00 a € 3.500 24 ore 0,40 € 9,60
Da € 3.500,01 a € 6.000 24 ore 0,35 € 8,40
Da € 6.000,01 a € 8.500 24 ore 0,90 € 21,60
Da € 8.500,01 a € 30.000 24 ore 1,10 € 26,40