«Le necessarie misure per il contrasto alla pandemia attuale hanno portato il governo a vietare qualsiasi evento in tutta Italia. Concerti, convegni, mostre, spettacoli teatrali sono quindi sospesi su tutto il territorio nazionale. Ora, si sta progettando la ripartenza, la cosiddetta fase 2, nella quale moltissime attività potranno essere riprese, ma rispettando rigorosamente delle prescrizioni». Affidata ai social network la riflessione del maestro barlettano Francesco Monopoli, presidente dell’associazione musicale “G. Curci”, indirizzata alle autorità nazionali e locali.

«Sembra essere esclusa da questa fase 2 una riflessione sulla ripresa degli eventi. A mio avviso tale esclusione è immotivata e irragionevole, in quanto non tiene conto della molteplicità di realizzazione degli eventi. È evidente che manifestazioni quali grandi concerti di musica leggera, tour di star che muovono migliaia di spettatori sono da escludere, non potendosi garantire la necessaria sicurezza, ma, ad esempio, un concerto Pianistico o cameristico o lirico, o un live teatrale, destinati a un pubblico, seduto e ordinato, con il rispetto delle distanze, realizzato in spazi al chiuso o all’aperto, che, ad esempio, preveda un numero di spettatori non superiore a 3-400, non comprendo che difficoltà abbia ad essere realizzato. Sicuramente i rischi sarebbero inferiori rispetto ad una cena in un ristorante, ma anche rispetto a fare la spesa in un supermercato. Lo spettacolo on line, come abbiamo visto in questi giorni, è davvero un fallimento: ci stanno sciroppando cantanti di musica leggera e Gruppi sponsorizzati da note Agenzie che, approfittando della pandemia, si fanno solo pubblicità per vendere più dischi o visualizzazioni su Spotify. Senza spettacolo dal vivo si blocca una intera filiera di lavoratori attualmente in crisi e senza sostentamento, per non parlare delle migliaia di associazioni musicali e cooperative ormai prossime alla chiusura. Così come ci si sta preoccupando, giustamente, di riaprire i mercati, i bar, i ristoranti, i lidi, penso che debba essere mantenuto un atteggiamento identico per le Istituzioni culturali e di spettacolo e dei loro lavoratori. In questi giorni tutti hanno potuto vivere meglio, in casa, proprio ascoltando la Musica o partecipando a Tour artistici virtuali o vedendo una rappresentazione teatrale.

Mi auguro che il Governo nazionale, in primis, e quelli regionali e locali, inseriscano nella fase 2 la ripresa degli Eventi, definendone le prescrizioni, e non sostituendoli con video o eventi on line che a nulla servono in relazione alla ripresa delle attività dello spettacolo dal vivo, se non a tardare di affrontare una problematica che può e deve essere risolta al più presto».