Per l’ottava domenica dall’inizio del confinamento, eccoci a un nuovo appuntamento con le parole del Vangelo domenicale raccontate da Don Rino Caporusso.
«In questa quarta domenica di Pasqua Gesù si presenta sotto sembianze di buon Pastore che ha cura delle sue pecore e come la Porta che conduce all’ovile. In questa immagine del Pastore è indicato lo stile del Signore: Lui ci cerca, entra in intimità con noi e ci porta a vivere esperienza di autentica libertà, quella libertà che è una marcia in più per chi crede: la libertà del cuore nella fede.
In questa libertà Gesù si offre di guidarci come il Pastore guida le pecore. Lui che ha dato la vita per noi e continua a darcela con i Sacramenti, ci guida sul retto cammino, quello che pur tra difficoltà e pericoli, come quelle che stiamo vivendo ora, conduce alla casa del Padre. Si carica sulla spalle pecore stanche e ferite e riconduce con delicatezza quelle smarrite. Quale altro capo, guida, maestro o pastore può permettersi di dire e fare in questo modo? Solo Lui può, perché Lui solo è la parola di Dio in carne e ossa. Lui solo ha dato la vita per tutti, è risorto da morte, è il Signore.
Per questo possiamo fidarci di Lui, ascoltare la Sua voce e seguirlo. Per questo possiamo scommettere la vita su di Lui, Pastore e Guardiano delle nostre anime, come dice la seconda Lettura di oggi. Anzi, in realtà è proprio questo il programma su cui è stata impostata la nostra esistenza, quando siamo stati battezzati. Come può dirsi cristiano, discepolo e seguace di Gesù chi non ascolta mai la Sua voce, cioé la Sua Parola? Il ladro e il brigante scavalcano il muretto dell’ovile per rapire le pecore. Il pastore invece entra per la porta. Gesù è la Porta delle pecore. Solo chi entra nell’ovile attraverso Gesù è Pastore. Il discepolo di Gesù chiede le credenziali a chi gli si presenta come pastore, gli chiede se sia passato attraverso Gesù Cristo o scavalcando il muretto.
Il nostro atteggiamento nei riguardi del Pastore è di riconoscenza profonda. Il Suo infinito amore esige una risposta di amore. Il maestro Gesù, che ha rispetto della nostra persona e della nostra libertà ci chiede di essere nel Suo ovile con una scelta da fare a occhi aperti, con libertà, consapevolezza e coi piedi per terra. La scelta di essere Suo discepolo, Suo testimone, di proclamare con la vita e con le parole la verità di Cristo e del Suo Vangelo nel mio ambiente e secondo le mie possibilità. L’accoglienza del quadro della Madonna dello Sterpeto nella nostra città e il vivere il mese di maggio da casa e in comunicazione con la Chiesa ci faccia prendere coscienza che se cerchiamo una guida verso la felicità è solo Gesù che può farci da pastore».