Le regole sono semplici. Si accede al massimo in due per ogni turno, di durate comprese tra i 30 e i 45 minuti, ci si siede a distanza di almeno due metri tra una postazione e l’altra. Niente più sala d’attesa. Chi deve entrare aspetta il suo turno all’esterno del locale, e una volta entrato deve igienizzare le mani, lasciare giacca ed effetti personali in un sacchetto monouso e misurare la temperatura, con accesso consentito solo sotto i 37 gradi e mezzo. Abbiamo testato sulla nostra barba e sui nostri capelli la ripartenza dei barbieri dopo quasi 10 settimane di chiusura. Lo abbiamo fatto in una sala da barba nel centro di Barletta. Le fasi sono meticolose e l’accesso è solo e unicamente su prenotazione, effettuata telefonicamente da qualche giorno. Pasquale, titolare dell’attività, ci accoglie con il sorriso di chi ha ritrovato la sua seconda casa dopo più di due mesi di stop forzato. Ci invita a togliere gli occhiali da vista, igienizza la nostra postazione e dopo averci fatto accomodare ci fa indossare il camice monouso che serve a tutelare il più possibile il cliente. Per garantire la sicurezza dei clienti, ma anche dei lavoratori, l’INAIL ha pubblicato un documento tecnico in cui vengono elencate le linee guida da rispettare così da evitare contagi da Covid-19 e con misure molto restrittive. Addio riviste, proibite per legge, a dare un senso di normalità c’è la chiacchierata, elemento indispensabile e immancabile nel rapporto tra chi lava e taglia i capelli e chi sceglie di rifarsi il look, che nemmeno il filtro della mascherina può anestetizzare. Nel mezzo c’è il telefono che squilla per nuove prenotazioni o qualcuno che bussa alla porta di ingresso per capire come si accederà nelle sale in questa nuova fase post lockdown. Unica deroga all’utilizzo dei dpi, per logica e solo per il cliente, è il momento della barba. A fine operazioni, ecco il risultato.