Giusto nel giorno del suo compleanno. Magari Michele Emiliano nemmeno ci avrà fatto caso nominandolo  nel comitato tecnico di valutazione sulle modalità della ripartenza nei settori cooking (ristorazione), wedding (nozze), entertainement (eventi). Ma il governatore della Puglia (abituato come il suo staff agli anglicismi) ha proprio fatto centro con questo regalo praticamente “alla carriera” di Franco Ricatti, quale veterano nonché onorabile rappresentante del nostro territorio provinciale (ovviamente ce ne sono altri ad accompagnarlo in questo percorso) e di Barletta più in particolare. Franco ha infatti ricevuto in dono la nomination fra i massimi esperti pugliesi proprio durante la giornata beneaugurante del suo ….. esimo compleanno: che per civetteria non lo possiamo dire ma che corrisponde, date alla mano, ad un posizionamento da pensionato, avendolo annunciato qualche mese fa erga omnes su facebook.

Gli auguri sul suo profilo social sono stati un’alluvione di simpatia e di ricordi, compreso l’amico che si è ricordato di averlo incontrato nel suo ristorante a New York, riconoscendo entrambi per lo spiccato accento barlettano nella Grande Mela…

Raggiungiamo Franco Ricatti per chiedergli cosa significhi questo impegno nel comitato della Regione Puglia per la fase due nei settori dove la sua competenza si allinea e si integra con gli altri esponenti corregionali.

“Francamente debbo ammettere di essere stato colto alla sprovvista, un po’ come tutti gli altri. Specialmente per il fatto che abbiamo appreso di essere stato inseriti fra i membri di quest’organismo voluto dal Presidente Emiliano nella serata precedente alla riapertura. E quindi, umanamente, nulla abbiamo potuto suggerire o prospettare in concreto. Ma professionalmente abbiamo dato conferma che, nel giro di queste prossime ore, penso per metà settimana al massimo, presenteremo a chi di competenza le nostre riflessioni, i nostri suggerimenti, le nostre proposte elaborate collegialmente e collegialmente da realizzare a beneficio delle nostre categoria tanto colpite dall’emergenza Coronavirus. Più praticamente, il comitato verrà consulato comparto per comparto a scopo conoscitivo sulle criticità emerse. Quindi, al momento, almeno per noi ristoratori stellati, non c’è stato ancora alcun confronto. Ci tengo a precisarlo”.”.

Il concetto di resilienza è chiarissimo a chi, come Franco Ricatti, ha dovuto far fronte alle avversità ed ai colpi dell’avversa fortuna (come scrive Shakespeare) a rimettere sul mare una barca capovolta.

Conosciamo Franco Ricatti come Bacco, il dio del vino a cui si è sempre voluto ispirare, dai suoi esordi dalle parti del quartiere di San Giacomo, con la vastissima e sceltissima enoteca in via Sipontina dove serviva davvero il nettare degli Dei a corredo di piatti rimasti unici (come il risotto all’ortica).

Ad una di quelle sue tavole illustri nell’ambiente da tipica “cave” sotto il livello della strada, hanno seduto persone normali in cerca dello stile di raffinatezza come pure commensali di prestigio. Per esempio, il celebre direttore d’orchestra Carlo Maria Giulini che, ospite del Comune nel 1985 per ricevere pubblica attestazione della sua nascita barlettana mai rinnegata e per questo ancor più gloriosa, parlò in un ristretto vonvivio dei suoi esordi sul podio del Teatro alla Scala e di una debuttante Maria Callas. Ma solo dopo aver degustato un calice di quel rosso Barletta, dunque in elegante scioltezza di m ente e di lingua. Come affermò ai presenti, “per puro atto d’amore e di fede”…

E Franco Ricatti, mettendo a frutto le sue mille ed una esperienza, corroborate più dai successi che dalle (apparenti) partite finite in parità, ha lasciato dietro di sé sempre un ottimo ricordo, gustativo ed olfattivo: ultima location nel auso elegante ma niente affatto aristocratico in Piazza Marina, da cui, proprio in questi giorni di obbligata risposta alla crisi, ha lanciato e rilanciato sempre nuove idee sulla gastronomia a domicilio e quant’altro.

Nino Vinella