La Timac Agro, azienda nel mirino delle associazioni ambientaliste

Il Comitato Aria Pulita Bat aveva denunciato, attraverso un video, il tracimamento di acque schiumose e maleodoranti dal muro di cinta che circonda la Timac di Barletta. L’azienda ha replicato alle accuse rilasciando la spiegazione che segue:

“Sabato scorso, dopo molti anni, si è verificato un fenomeno che alcuni cittadini hanno simpaticamente battezzato ‘cascate Timac’. Rispetto a questo, l’azienda coglie l’occasione per offrire molteplici spiegazioni e rassicurazioni. Anzitutto: perché si verificano queste ‘cascate’? Perché nel percorso di messa in sicurezza ambientale dello stabilimento si è arrivati alla totale impermeabilizzazione di tutta la superficie dello stabilimento. Quindi, nonostante le moltissime misure adottate da Timac (vasche di contenimento, pompe, controlli…), quando si verificano piogge torrenziali, vere e proprie bombe d’acqua concentrate in non più di due ore, come appunto accaduto lo scorso 4 luglio, può accadere che le acque tracimino dalle vasche di contenimento e cadano su Via Misericordia. Ciò avviene anche perché nonostante le reiterate richieste di Timac di poter conferire queste acque di pioggia in eccesso nella cosiddetta “fogna bianca”, da parte degli enti non è stata ancora assunta una decisione positiva.

È pero bene chiarire che quell’acqua è appunto acqua di pioggia che non è mai e poi mai venuta in contatto con i fertilizzanti della nostra azienda o con le materie prime o con alcun tipo di sostanza facente parte del ciclo produttivo. In ogni caso l’acqua di sabato non ha lambito la spiaggia, non ha danneggiato gli stabilimenti e non ha lasciato residui.

Sull’argomento odore poi disponiamo tutti di alcune solide e incrollabili certezze. Negli anni i tecnici della Procura della Repubblica di Trani, l’autorità giudiziaria, l’organismo qualificato per la tutela dell’ambiente (Arpa), la polizia locale hanno sistematicamente escluso collegamenti tra i cattivi odori a Barletta, l’inquinamento e la nostra azienda”.

BARLETTA | TRACIMA ACQUA SCHIUMOSA DAL MURO DI CINTA DELLA TIMAC, L'AZIENDA REPLICA: “NESSUN RISCHIO, FENOMENO CAUSATO DALL'IMPERMEABILIZZAZIONE DELLO STABILIMENTO”

BARLETTA | TRACIMA ACQUA SCHIUMOSA DAL MURO DI CINTA DELLA TIMAC, L'AZIENDA SPIEGA: “NESSUN RISCHIO, FENOMENO CAUSATO DALL'IMPERMEABILIZZAZIONE DELLO STABILIMENTO”Il Comitato Aria Pulita Bat aveva denunciato, attraverso un video, il tracimamento di acque schiumose e maleodoranti dal muro di cinta che circonda la Timac di Barletta. L'azienda ha replicato alle accuse rilasciando la spiegazione che segue:“Sabato scorso, dopo molti anni, si è verificato un fenomeno che alcuni cittadini hanno simpaticamente battezzato 'cascate Timac'. Rispetto a questo, l’azienda coglie l’occasione per offrire molteplici spiegazioni e rassicurazioni. Anzitutto: perché si verificano queste 'cascate'? Perché nel percorso di messa in sicurezza ambientale dello stabilimento si è arrivati alla totale impermeabilizzazione di tutta la superficie dello stabilimento. Quindi, nonostante le moltissime misure adottate da Timac (vasche di contenimento, pompe, controlli…), quando si verificano piogge torrenziali, vere e proprie bombe d’acqua concentrate in non più di due ore, come appunto accaduto lo scorso 4 luglio, può accadere che le acque tracimino dalle vasche di contenimento e cadano su Via Misericordia. Ciò avviene anche perché nonostante le reiterate richieste di Timac di poter conferire queste acque di pioggia in eccesso nella cosiddetta “fogna bianca”, da parte degli enti non è stata ancora assunta una decisione positiva. È pero bene chiarire che quell’acqua è appunto acqua di pioggia che non è mai e poi mai venuta in contatto con i fertilizzanti della nostra azienda o con le materie prime o con alcun tipo di sostanza facente parte del ciclo produttivo. In ogni caso l’acqua di sabato non ha lambito la spiaggia, non ha danneggiato gli stabilimenti e non ha lasciato residui.Sull’argomento odore poi disponiamo tutti di alcune solide e incrollabili certezze. Negli anni i tecnici della Procura della Repubblica di Trani, l’autorità giudiziaria, l’organismo qualificato per la tutela dell’ambiente (Arpa), la polizia locale hanno sistematicamente escluso collegamenti tra i cattivi odori a Barletta, l’inquinamento e la nostra azienda”.#bat #barletta #timac #attualità

Pubblicato da Telesveva su Mercoledì 8 luglio 2020