Una bella azione di arte pubblica e arte sociale quella pensata dal Teatro dei Borgia per sollecitare e solleticare il pubblico ad una cultura creativa, ad una coscienza critica indirizzata a conoscere e abitare il linguaggio teatrale in tutte le sue dimensioni, soprattutto dopo l’arresto forzato dovuto al Covid 19 e al conseguente lockdown.

Theatre Action” sarà di scena venerdì 21 agosto a Corato in Piazza Marconi alle ore 21.00: un terreno di confronto e di ricerca dove si uniranno esperienze, in campi differenti, in una performance, in due atti, tra arte visiva e teatro con le proiezioni di Alessandro Vangi e Federica Buonsante e la recitazione di Valerio Tambone.

Promosso dal Teatro dei Borgia e patrocinato dal Comune di Corato, il progetto è stato voluto, pensato e ideato dalle Maschere e dal Personale del Teatro Comunale per rientrare in contatto con l’intera comunità, denunciando le condizioni di abbandono dei teatri ancora chiusi e dei lavoratori dello spettacolo dimenticati. Una serata all’insegna della vera partecipazione, di un esercizio di condivisione che chiama in causa la gente comune e gli addetti ai lavori, dal botteghino alle maschere, tecnici, attori, compagnie, lavoratori e professionisti che non hanno ancora la possibilità di tornare a lavorare e svolgere la propria funzione etica e sociale. Proprio loro hanno desiderato fortemente questo momento di risveglio e confronto, con la complicità del Teatro dei Borgia, di Gianpiero Borgia, dell’Amministrazione Comunale, degli spettatori.

In particolare nel Primo Atto gli artisti Alessandro Vangi e Federica Buonsante, apriranno il sipario con un atto co-creativo dell’abitare lo spazio teatrale in senso fisico e simbolico.

Il tema dello “sfratto dal teatro” si sviluppa con una serie di brevi interviste condotte dagli artisti ai cittadini, dai sei anni in poi, seguendo una forma provocatoria, durante le passeggiate nel centro storico della città. Parole, riflessioni e voci raccolte sono di seguito ricomposte per dar vita ad un’opera audio-visiva, in una poetica dell’abitare il contenitore teatro dal punto di vista dei cittadini, e di seguito proiettata sulla facciata del Teatro Comunale. Un’operazione articolata e complessa di “trasferimento degli spazi fisici del teatro”, dall’interno all’esterno, che ridisegna i confini tra arte e spettatore. In tal modo il potenziale emancipatore dell’arte si rivela e si srotola grazie alla condivisione e interazione tra artista e spazio pubblico. Corato è una città-opera, non per la presenza fisica del teatro, ma per tutti coloro che lo abitano e lo occupano. 

Nel Secondo Atto ecco il cammino storico del teatro e la sua missione ….

Da Aristotele a Giorgio Gaber, passando per Shakespeare, 2500 anni di teatro in crisi, risolta da Achille Campanile. Le paure, i sogni, la dedizione, l’utopia possibile di una civiltà migliore. 

L’attore Valerio Tambone leggerà un intreccio di grandi monologhi della letteratura teatrale per rideterminare la missione del teatro: Karl Valentin avrebbe istituito il teatro dell’obbligo. 

Testimoni di tutti i passaggi sono le maschere del teatro che, silenti come eleganti farfalle vestite di nero, guidano il cittadino nella sua importante professione: spettatore o perfino attore della sua città.

L’evento è gratuito: porta ore 20:30 | sipario ore 21:00 

Info e prenotazioni: 329.155.69.65