È successo il 25 agosto poco dopo le 20 in via Luigi Dicuonzo. Francesca, appassionata di corsa da molti anni stava tornando a casa dopo essersi allenata sul lungomare Pietro Mennea, quando è stata colpita da una bottiglia piena d’acqua lanciata da ragazzini a bordo di biciclette elettriche.
«Me la sono cavata con un bernoccolo e un livido sulla fronte. Posso ritenermi fortunata perché poteva andare peggio- ha raccontato la ragazza- Incontro tantissima gente diversa e la corsa mi piace anche per questo, ma col tempo inizio ad avere paura di questi ragazzi che in gruppo riescono a diventare davvero feroci».
Prima dello sventurato episodio di martedì scorso, Francesca si era sentita in pericolo durante altri due episodi, capitati tutti durante quest’ultimo anno e ad opera di ragazzi a bordo di biciclette, elettriche e tradizionali, che l’hanno circondata e importunata.
«Non si tratta di criminalizzare il mezzo in sé, ma è indubbio che i ragazzi si sentano irriconoscibili in bicicletta e si sentono legittimati a fare qualunque cosa, non essendo perseguibili. Si sentono invincibili, mancano di senso civico e rispetto per gli altri utenti della strada. Io corro sulla litoranea da nove anni ma non mi era mai successo nulla, eccetto nell’ultimo anno. Ho inoltre ricevuto vari feedback dopo il mio post su Facebook di altre persone che hanno subito situazioni simili».
«Non smetterò di correre, ma mi auguro che si agisca sul serio, anche nel piccolo- ha scritto infine nel suo post- educate i vostri figli al senso civico e al rispetto di chiunque. Spero che continuare a fare eco sulla situazione possa aiutare a smuovere le cose ed evitare rischi e tragedie come quella accaduta poco più di un mese fa».