Il secondo appuntamento di Intra-Extra Moenia, organizzato nell’ambito della rassegna di eventi culturali promossa dal Comune di Barletta, si è tenuto ieri sera presso la Villa Bonelli, con lo scopo di riscoprire la sua bellezza e accendere un faro sulla necessità di valorizzarla. Anche questa volta la serata è stata caratterizzata da due momenti, uno di esplorazione dei giardini, per mezzo di una visita guidata curata dalle guide turistiche dell’associazione The Walkers- Free Walking Tour Barletta, in collaborazione con l’associazione Legambiente Barletta, e di un’esibizione musicale e artistica. Ieri sera i protagonisti del momento di intrattenimento sono stati il sassofonista Pasquale Calò e il batterista e percussionista Gilberto Bufi, la cui musica è stata accompagnata dalle videoproiezioni dei visual artist Raffaele Fiorella e Alessandro Vangi.
Il tour guidato ha fornito nozioni riguardo la storia di questo esempio di villa suburbana, di scoprire di più sulla vegetazione che la circonda e sulle strutture all’interno dei suoi giardini. Protetti dalle spesse mura di cinta vecchi più di 200 anni, i gruppi di visitatori hanno passeggiato per i viali alberati, progettati in modo che la proprietà sembrasse infinita. Con un po’ di fantasia e grazie all’aiuto dell’agronoma Giulia Penza, si è riusciti a immaginare le collinette – ora quasi spoglie- ricche di vegetazione come un tempo, allo scopo di creare illusioni ottiche e spostare i confini dei giardini.
Insieme alla storia degli antichi splendori della proprietà è stato inevitabile soffermarsi anche sui momenti che ne hanno segnato il decadimento. Prima l’occupazione inglese dal 1943 al 19545, poi la vendita al Comune di Barletta nel 1979 da parte dell’ultima dei Bonelli che non poteva più permettersi i costi della ristrutturazione e infine l’occupazione degli sfrattati, che ha portato negli anni ’80 alla decisione di murare le porte dell’edificio. Particolarmente interessante è stato l’intervento dell’agronoma davanti alla vecchia serra. Raro esempio di architettura in ferro nella nostra regione, versa in uno stato di totale abbandono e ospita al suo interno delle piante infestanti, vero e proprio pericolo per la biodiversità. L’alianto, infatti, è una pianta bandita dall’Unione Europea, che andrebbe estirpata perché le sue radici lunghe e profonde rubano il nutrimento alle altre piante e si espande molto velocemente. «Tutti noi ambientalisti e agronomi ci auguriamo che ponendo l’attenzione su questo fatto spiacevole si possa finalmente agire,- ha dichiarato- ridando splendore alla serra e a tutta l’area della villa, vero polmone verde della periferia».
A seguire, lo spettacolo musicale e artistico ha esaltato ulteriormente le bellezze del luogo. Nel suggestivo scenario del piazzale antistante l’edificio le note del sassofono e della batteria hanno riecheggiato nel silenzio che caratterizza questi giardini, grazie al muro che li isola dal fragore della città. Sullo sfondo della villa le videoproiezioni dei due visual artist hanno creato giochi di luci e ombre, che rimbalzavano sulle porte, sulle finestre e sulla statua posta al centro del piazzale, seguendo il ritmo della musica in un connubio fra le due arti.
Un momento davvero rinfrancante per quegli spettatori che, durante la visita, hanno provato in maniera altalenante stupore, meraviglia, ma anche amarezza, tipica di quando ci si rende conto di avere un tesoro non valorizzato.