Ingressi scaglionati, mascherine, banchi monoposto. La scuola che, salvo imprevisti, inizierà il 24 settembre per tutti gli studenti barlettani sarà una scuola diversa. In questo momento tra le mura scolastiche si lavora a tempo pieno sull’adeguamento degli spazi, si stilano protocolli e regolamenti, si ripensa il modo di lavorare. Per saperne di più abbiamo intervistato i dirigenti di due scuole, l’IISS Nicola Garrone e l’Istituto Comprensivo Statale “Musti-Dimiccoli” che comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Visibilmente preoccupato è Antonio Francesco Diviccaro, preside del Garrone, che comprende alcune classi dislocate presso l’Istituto Fermi Nervi Cassandro, coinvolto in lavori di ristrutturazione. «Purtroppo, oltre ai lavori per rendere gli ambienti scolastici idonei alle normative anti-Covid, è sopraggiunto il problema della dichiarazione di agibilità per alcune aule. Ci hanno assicurato che sarà tutto in regola, ma avremo maggiori risposte in questi giorni.- ha dichiarato- Intanto aspettiamo i banchi monoposto, abbiamo ricevuto un quantitativo minimo di dispenser di soluzione disinfettante e di mascherine. Abbiamo ricevuto i fondi, ma la sensazione è che ci serva più tempo».
Anche Rosa Carlucci, dirigente dell’Istituto Musti-Dimiccoli, lamenta il poco tempo a disposizione dall’emanazione delle linee guida: «Partiamo da una situazione non rosea di trascuratezza nell’edilizia scolastica e ora ci ritroviamo a dover adattare gli spazi a nuove regole, che tendono anche a cambiare di giorno in giorno. In più le procedure non sono state alleggerite, ci sono molte pratiche burocratiche da affrontare e molta responsabilità sui dirigenti».
Un altro problema secondo Diviccaro sarà la mancanza di personale. In ogni scuola è prevista la figura di un referente Covid, il quale dovrà occuparsi di gestire eventuali situazioni di emergenza. Qualora uno studente dovesse manifestare sintomi riconducibili alla Covid-19 sarà necessario contattare la famiglia, la Asl, e fornire a quest’ultima tutti i possibili contatti dello studente. «Questo richiede personale da predisporre a questo compito, ed è necessario avere docenti per le sostituzioni- ha affermato- Abbiamo richiesto un aumento del personale ATA e dei docenti, ma otterremo dei fondi inferiori rispetto alle nostre necessità. C’è un divario tra ciò che ci richiedono e i mezzi che ci vengono forniti. Sento molta responsabilità sulle mie spalle». Al problema della mancanza di personale, la dirigente Carlucci ha pensato di provvedere partecipando a progetti di pubblica utilità del Comune, in modo da poter assumere, al bisogno, gente che percepisce il reddito di cittadinanza per svolgere alcune mansioni.
C’è poi la questione degli studenti con disabilità. La dirigente Carlucci ha affermato che ai docenti di sostegno sarà fornita una visiera per tutelarli maggiormente e che nelle aule sarà garantito spazio in prima fila per i bambini più fragili. Il preside Diviccaro, invece, è preoccupato dalla necessità di più insegnanti di sostegno rispetto al solito.
Le responsabilità sono tante, così come i timori e le incertezze, ma i dirigenti delle nostre scuole ci stanno provando. «Una cosa fondamentale- ha asserito Carlucci- sarà il sostegno delle famiglie. Noi stiamo elaborando un piano per regolare ingressi e uscite scaglionati, stiamo usando le aule più ampie e trasformando in depositi quelle più piccole, ma servirà tanta collaborazione. Bisogna insegnare ai propri figli le pratiche igieniche, l’importanza del rispetto delle norme, non mandarli a scuola se malati ed essere puntuali. Le buone pratiche dovranno diventare la normalità. Solo così potremo garantire una certa serenità nello svolgimento delle lezioni».