Riapre il Palazzo della Marra dopo una lunga pausa e lo fa inaugurando un nuovo allestimento per la collezione di De Nittis a cura del dott. Miracco. “Rileggere De Nittis, oggi” sarà presentata ufficialmente questa sera alle 18:30 a un gruppo ristretto di persone, nel rispetto delle norme anticontagio, mentre questa mattina è stata riservata una visita guidata agli operatori della stampa, alla presenza dell’assessora alla Cutlura Graziana Carbone e della dirigente di settore Santa Scommegna. Per tutti i visitatori sarà invece aperta a  partire da sabato 26 settembre dalle ore 10 e, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, vi si potrà accedere sabato e domenica dalle 20 alle 23 con un biglietto dal costo simbolico di 1 euro.
Il curatore dell’esposizione Renato Miracco, addetto culturale dell’ambasciata italiana a Washington, vanta precedenti esperienze con mostre di impressionisti europei. Piacevolmente sorpreso dalle opere di De Nittis durante una visita a Barletta, ha voluto proporre la sua personale visione dell’itinerario dell’artista.
Il nuovo allestimento offre un’immersione totale nelle esperienze di De Nittis, calando le opere nel contesto di fervido cambiamento culturale che caratterizzò gli anni in cui visse. Alcuni suoi quadri sono messi a confronto con opere di alcuni suoi amici artisti, tra cui Degas, Manet, Tissot, in un racconto a più voci che non sposta l’attenzione dalle opere di De Nittis, bensì la distribuisce, permettendo una visione più ampia del suo percorso artistico e di formazione, delle influenze ricevute e della sua importanza nel panorama artistico europeo.
Ogni aspetto dell’esposizione è curato nel minimo dettaglio, dalla suddivisione in stanze, che corrispondono alle varie tappe della vita di De Nittis, ai colori delle pareti, che riprendono quelli della sua tavolozza. L’azzurro fa da sfondo ai quadri in cui dipinse dei cieli limpidi, il rosso per i dipinti realizzati a Napoli, nero per quelli influenzati dall’arte giapponese e un blu intenso e polveroso per accogliere i quadri ambientati nella nebbiosa Londra di fine 1800.
Uno spazio fondamentale è riservato anche a Leontine, moglie dell’artista che nel 1913 donò alla città di Barletta le opere che vediamo oggi esposte. Un suo ritratto è posto accanto a quello del marito nella prima stanza dell’esposizione e intorno a loro gravitano foto di personaggi e artisti importanti nella vita di De Nittis e nell’ambiente culturale del tempo. Il pittore barlettano occupa quindi un posto di rilievo tra le personalità che, influenzandosi a vicenda, contribuirono a cambiare le regole dell’arte, e non solo, nello scenario dell’Europa di fine ‘800.