“Su vita e imprese di Pietro Mennea da Barletta ci aveva pensato Pietro Mennea in prima persona con i primi libri pubblicati per raccontarsi e per raccontare di quanto fosse stato capace “un ragazzo del Sud senza pista” come dichiarò subito dopo la conquista del leggendario record sui 200 metri col tempo di 19″72 a Città del Messico quel 12 settembre 1979 destinato ad essere il “Mennea Day” subito dopo la sua prematura scomparsa il 21 marzo 2013.

Poi c’è stata “La Freccia del Sud”, la miniserie in due puntate come fiction televisiva prodotta dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi (regia di Ricky Tognazzi) nel 2015 per Rai Uno e tuttora mandata in onda con interminabile raffica di repliche a grandissima richiesta sui canali del servizio pubblico: grazie anche al volto ed alla bravura di Michele Riondino, lui attore tarantino nei panni del velocista barlettano.

Ma da qualche settimana è disponibile su internet quel “Vita e imprese di Pietro Mennea da Barletta”, assoluta novità che racconta in voce il copione già noto ma che viene riproposto ad un pubblico di ascoltatori dovunque e comunque sia possibile ascoltare con tutte le suggestioni evocate dalle immagini finora (magari) viste e riviste.

Nel dizionario, il termine “podcast” significa “trasmissione radio diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile in un lettore Mp3”. Nasce così, con evocativo abbinamento a quell’animale che conserva una memoria inossidabile, il progetto “Gli Elefanti” è un podcast che parte dal desiderio di trovare un racconto sportivo diverso. Dario Costa e Dario Ronzulli, entrambi addetti ai lavori nel settore, hanno dato vita a questo progetto con l’ambizione di creare esattamente quello che in Italia, al momento, non avevano trovato e che loro avrebbero voluto ascoltare.

La scelta ha privilegiato la formula del podcast perché si sposa alla perfezione con la voglia di raccontare attraverso parole, canzoni, frammenti storici e interviste. E finalmente è toccato a Pietro Mennea.

Ecco l’intervista agli autori, Dario Costa e Dario Ronzulli.

Com’è nata l’idea?
«L’idea si inquadra all’interno del progetto complessivo de Gli Elefanti, nato a marzo di quest’anno con l’idea di raccontare in modo diverso piccole e grandi storie di sport che abbiano un’attinenza anche fuori dal campo da gioco o, come nel caso di Pietro Mennea, fuori dalla pista d’atletica».

Perché proprio un podcast?
«Riteniamo che il podcast sia il format più adatto per mettere in evidenza le contaminazioni tra sport, attualità, cinema, musica e letteratura che crediamo fondamentali per dare al racconto una maggiore profondità e efficacia».

Quali fonti (d’archivio, testimonianze personali, etc.) e quali materiali utilizzati in corso d’opera e rispetto all’originario piano di lavoro?
«Le fonti primarie sono stati i libri scritti da Mennea, sia per le note più autobiografiche legate allo sport sia per il racconto dei suoi pensieri più intimi legati alla carriera e all’approccio nei fare sport. Collegate a ciò ci sono le interviste, soprattutto quella che il barlettano concesse a “Mixer” di Giovanni Minoli all’indomani dell’annuncio del suo primo ritiro nel 1981. E poi gli articoli dei giornali, i resoconti televisivi dell’epoca e infine le telecronache di Paolo Rosi, che con la sua voce ha accompagnato gran parte dei momenti epici della carriera di Pietro».

Rapporti, se ve ne sono stati, con la Famiglia? Rapporti, se ve ne sono stati, con le Istituzioni sportive (es. Coni, Fidal, etc.)?
«Non direttamente, nel senso che anche in questo caso abbiamo utilizzato interviste rilasciate in diversi momenti dai familiari e dalla moglie Manuela. La scelta è stata dettata dal fatto che il focus del nostro racconto voleva essere Pietro con i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue sofferenze, le sue gioie. Dal momento che abbiamo voluto celebrare la vita di un asceta dedito all’atletica ci sembrava coerente filtrare il racconto solo con i suoi pensieri».

Chi ha concepito lo storyboard?
«Per lo più Dario Ronzulli, con l’altro Dario che si è dedicato alla revisione generale. È lo schema che utilizziamo sempre alternando i ruoli. In questo caso la raccolta del materiale è stata di entrambi, poi Ronzulli ha provveduto alla scrittura del testo e Costa all’aggiunta di inserti legati all’extra sport. Il montaggio è stato effettuato da Ronzulli, così come la scelta delle canzoni. Ecco, su questo punto ci soffermiamo perché nei nostri podcast la musica o per meglio dire il confezionamento sonoro riveste una grande importanza, anche in maniera ovvia trattandosi di un podcast. Per raccontare Pietro abbiamo deciso di utilizzare solo canzoni di cantautori nostrani dagli anni ’60 agli ’80 perché ci è sembrata la colonna sonora più indicata per accompagnare la storia di un italiano come lui».

E perché nel numero delle puntate realizzate?
«Il format a 4 puntate è quello che abbiamo adottato fin dall’inizio perchè siamo convinti che sia il più efficace per raccontare le storie che scegliamo prendendoci tutto lo spazio necessario per approfondire e rendere avvincente il ritmo narrativo».

Quali obiettivi e risultati si è pensato di conseguire?
«Il progetto de Gli Elefanti, come detto, nasce con l’idea di promuovere un racconto sportivo che vada oltre l’aspetto agonistico e tecnico, che provi a mettere insieme le storie di grandi atleti o squadre o eventi particolari dando anche conto del contesto in cui queste storie si sviluppano».

Nino Vinella