“La Regione Puglia a sospeso le attività didattiche in presenza definendo ‘impressionante’ il numero dei contagi. Eppure, secondo quanto ci ha comunicato, si tratta di 417 studenti risultati positivi su una popolazione studentesca di 562 mila. La stessa Regione ha poi ammesso che il problema non è la diffusione del virus nelle scuole ma l’organizzazione del lavoro della Sanità regionale”. E’ il commento affidato ai social dal ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, che condanna la scelta del governatore Emiliano di chiudere le scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado dal 30 ottobre al 24 novembre per contenere l’emergenza Covid. “I ragazzi anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi – aggiunge il ministro – a scuola invece, ci sono protocolli che permettono controllo e tracciamento”. Con un appello: “Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie”. Proprio a famiglie, padri, madri, nonni e nonne, abbiamo chiesto un punto di vista sulla scelta del governo regionale per le strade di Barletta.

La scelta presa da Emiliano, si legge, nell’ordinanza, implica l’adozione della didattica digitale integrata riservando alle attività in presenza esclusivamente i laboratori e la frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali.. Conseguenze che toccano anche l’intero nucleo familiare:

Disagi che coinvolgono anche il mondo universitario, tra lezioni e esami da sostenere e preparare a distanza.