Abbiamo incontrato il neo nominato nella Giunta Cannito, assessore alla Polizia locale e Protezione civile, con deleghe al Personale e Pubblica istruzione, arch. Nicola Gambarrota.

Nome nuovo per la Giunta Cannito, ma non per l’esperienza politica barlettana, È stato indicato dal gruppo consiliare di Antonello Damato e Ruggiero Marzocca: rappresenta il contrappeso di sinistra all’altro nuovo assessore. Si va ad inserire in una situazione molto fluida politicamente: lei crede nella dicitura di “coalizione civica-trasversale”?

«La mia attività politica è cominciata nel PDS: dopo la “svolta della bolognina” ci fu il passaggio dal partito comunista al PDS ed io entrai in quegli anni, nel settore giovanile. Ho iniziato la mia esperienza locale come presidente della Circoscrizione Borgovilla, poi consigliere comunale negli anni successivi, e assessore ai Lavori Pubblici nella Giunta Salerno, dal ’99 al 2001. Dopo di che mi sono dedicato all’attività professionale, ed ora sono stato richiamato. Questa del contrappeso di sinistra all’altro assessore, Cilli, è una chiave di lettura come tante che non competono a me. Mi sono fatto trascinare dal legame con la città in quanto ci vivo e lavoro come architetto. Non ci sono vincoli di qualunque natura con altri consiglieri. È stata una scelta condivisa sulla base di un rapporto di condivisione politica che abbiamo costruito negli ultimi tempi, essendo stato anche candidato nella lista di Antonello Damato, ora la nomina determinata da quel punto di fiducia condivisione. Ho le mie idee, vengo dalla lettura bobbiana di destra e sinistra, per cui le differenze tra destra e sinistra so coglierle, però a livello amministrativo abbiamo un’emergenza che è ancora più grave ed acuita da questi fatti che stanno sopravanzando, per cui non mi pongo questo dilemma della “coalizione civica trasversale”, sono dell’idea che bisogna lavorare veramente tutti insieme, devo dire anche con tutti i consiglieri di opposizione, perché il mio spirito, anche quando ho fatto parte di una precedente amministrazione che era un’amministrazione di centro-sinistra, è sempre stato quello di ascoltare e lavorare collegialmente. Perché chiaramente i provvedimenti devono essere fatti alla luce del buon senso e del bene comune. La mia non vuole essere e non è una risposta elusiva ma quello che penso vada fatto in questo momento: non possiamo permetterci crisi al buio, da irresponsabili».

L’importante delega alla Polizia Locale, rimanda ad un concetto di “presenza sul territorio”, che si vorrebbe più massiccia di questi poliziotti locali, o vigili urbani che dir si voglia, per rendere viva quella parola chiave che è “controllo del territorio”, sia dal punto di vista della sicurezza (tema di cocente attualità in città) sia di verifica del rispetto delle regole.

«Il territorio va vigilato, ma in un certo senso va rispettato: quindi rispetto più che controllo del territorio. Rispetto che ci chiama ad una responsabilità condivisa, sia con le forze che vigilano il territorio e sia con chi fruisce del territorio e cioè i cittadini. Innanzitutto ritengo necessario agevolare le persone più deboli nel fruire il territorio (ragazzi, persone con disabilità); quindi il problema della mobilità regolata: se c’è un bambino che va su un’area pedonale e nel contempo lì ci va una moto, questo impedisce di fruire di quell’area serenamente e mette in serio pericolo. Quello sui cui vorrei insistere è il discorso di agevolare sempre di più la ciclabilità, sto già pensando a delle possibilità per attrezzare questa città di abilità dei pedoni e dal punto di vista della ciclabilità. C’è stata una richiesta di finanziamenti da parte del Comandante dei vigili per la ciclabilità intercomunale sulla quale voglio lavorare, perché ritengo che la scommessa si vince sulla trasformazione delle città da ‘città del più forte’ (per automobili), in città a misura d’uomo, cioè del pedone, del bambino, della donna, del disabile. Barletta è stata assegnataria di oltre 350.000 euro per il discorso della ciclabilità, è stata inserita nella lista dei comuni e delle città metropolitane per questa misura che il governo aveva adottato, per cui grazie a Dio, sia pure in extremis, il Comune di Barletta non è rimasto fuori. Inoltre, la disabilità non la considero un limite, ma una risorsa umana che deve potersi esprimere in questa città, non ho una delega, ma spingerò molto per poter lavorare su questo aspetto della mobilità generale e chiaramente con qualche misura che trasmetta un cambio di passo in questo senso. Attenzione, non basta semplicemente mettere una piccola isola pedonale per dare una migliore qualità della vita. La mia esperienza, la dico qui, è quella dei Giardini del Castello. Io sono stato colui che in quella circostanza riavviò la procedura della valorizzazione delle aree limitrofe al castello. Là il senso dell’operazione era chiaro: il recupero del verde del castello ha un senso solo se insieme si fossero valorizzate le dorsali del centro storico, ecco perché furono programmati una serie di interventi anche in quel senso lì. Allora, i cittadini si sono potuti riappropriare del centro storico. Non mi sorprende che i cittadini rispettano quest’area, non mi risulta che vi siano stati episodi di vandalismo particolarmente degni di menzione. Il cittadino rispetta la bellezza».

Ormai dovremmo esserci al “trasloco” dalla sede storica di via Municipio per la Polizia Locale. A che punto siamo per il nuovo Polo della legalità di Via Zanardelli?

«Entro la fine di novembre completeremo il trasloco che sta già avvenendo. Sono iniziate le pulizie da parte degli addetti per cominciare un trasloco graduale. I nuovi spazi sono chiaramente più validi e idonei, risolvendo grandi problemi in termini di accessibilità, anche per il rapporto con il pubblico, perché non ci sono aree di parcheggio. Anche la posizione è strategica, perché abbiamo bisogno di muoverci con una certa velocità in tutta la città, anche nelle periferie, a volte svantaggiate dalla sede attuale nel centro storico. Il Comandante mi ha rassicurato che entro la fine di novembre-inizi di dicembre dovremmo ultimare tutte le operazioni di trasloco».

La sua delega al Personale non può che richiamare il controverso concorso, salito agli onori della cronaca per alcune stranezze. Come pensa si possa muovere adesso?

«Qualsiasi problematica possa esserci stata, ritengo che non sia stata determinata da mancanze che potessero avere risvolti o timori di interferenze nell’ambito delle procedure concorsuali, che sono state fatte con estrema correttezza. Ci sono delle cose che probabilmente il bando avrebbe potuto agevolare nell’espletazione, ma adesso c’è una Commissione che non viene nominata direttamente dall’Amministrazione: ci sono delle procedure che rispettano la massima trasparenza. Sono state avanzate delle interrogazioni alla commissione, in merito a delle istanze da parte dei vari consiglieri comunali: le risposte le renderemo pubbliche a breve per rassicurare tutti gli interessati. Ad ogni modo, posso dire che la garanzia della trasparenza delle procedure concorsuali è stata data. Poi, che le procedure concorsuali possano aver avuto qualche intoppo e delle problematiche, lo appureremo. Il grave problema della carenza di personale nella macchina comunale diventerà sempre più ampio nei prossimi anni. Per questo, non possiamo permetterci l’annullamento della procedura concorsuale già in atto, anche per far fronte a tanti pensionamenti in arrivo, diventando davvero troppo sottorganico».

Sicuramente, la delega alla Pubblica Istruzione è una patata bollente in questo periodo difficile per tutti, ma soprattutto per le scuole.

«Questo è un problema che mi tocca prima ancora come genitore. Io Ritengo che le scuole, ma non per un fatto di circostanza, siano veramente il fulcro di qualsiasi progettualità per la città, dove costruiamo i cittadini di domani. Mi impegnerò a migliorare il dialogo con le scuole, non solo dal punto di vista delle problematicità legate all’attività ordinaria, quindi il servizio mensa, il trasporto pubblico, che tra l’altro ho visto che stiamo gestendo con qualche problematicità. Sono in scadenza alcuni contratti, si sta provvedendo per tempo, e per cui devo dire che la dirigente sta facendo un buon lavoro da questo punto di vista. Però ritengo che il rapporto con la scuola debba essere molto serrato: ascolterò e vedremo di promuovere delle iniziative culturali chiaramente, che possano riportare la scuola al centro del dibattito cittadino. Le pressioni di ogni natura che sentiamo verso il problema covid e quindi ogni ora, ogni istante ci chiama a fare appello a quella che deve essere da un lato la necessità della tutela della salute pubblica, che naturalmente è il bene principale, e dall’altro lato tutte quelle che sono le ricadute sul sistema produttivo; mi sto incontrando frequentemente con il Sindaco per analizzare le misure da prendere. Sicuramente non si può procedere di imperio in queste cose ma bisogna confrontarsi con i cittadini e con i limiti che il DPCM ci consente, non ci è consentito fare delle forzature, anche perché la situazione è così in evoluzione».

Su cosa vuole impegnare i suoi sforzi nel prossimo futuro nell’Amministrazione di Barletta?

«Bisogna lavorare per ridare la città ai cittadini, attraverso la mobilità. Dobbiamo imparare a sacrificare certe abitudini che abbiamo e chiaramente in maniera graduale perché la città deve muoversi in quella direzione: una mobilità sostenibile. Ci impegneremo a ultimare la pedonalizzazione della Litoranea di Ponente, dalla grande rotatoria (di via Luigi Dicuonzo), se possibile anche alla strada delle Salinelle (ndr. oltre il Lido Massawa), anche per i numerosi runner. Il completamento di quel percorso pedonale dà molti più spazi, crea una passeggiata molto più lunga. La pedonalizzazione dell’intera area delle arenili sarebbe possibile, anche con l’accesso per i frontisti dalla strada del Cimitero».